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“Un passaggio sul palco di Sanremo può cambiarti la vita”

Claudio Ferrante è un discografico indipendente, presidente e AD della Artist First, società leader in Italia nel settore musicale: “Colapesce Dimartino erano artisti di nicchia, oggi sono pop. I Coma Cose, La Rappresentante di Lista riescono a fare tour sold out nei club e nei palazzetti. In un palazzetto parliamo di 35 euro a biglietto. Se fai una media di 150 mila paganti in un tour annuale superi i 4 milioni di incasso”.

Ferrante, qual è la formula vincente di Amadeus?
La straordinaria capacità di essere trasversale: la capacità, molto rara, di non essere attaccati a un genere musicale, ma di voler rappresentare tutte le generazioni. Prima di Amadeus ricordo che noi discografici eravamo costretti a una settimana di passione per veder finire sul palco artisti che non rappresentavano il mercato: lavoravi in una bolla in cui portavi un artista non aderente al mercato perché dovevi. Amadeus è andato a prendere cantanti rispondenti al mercato: è stata una rivoluzione copernicana, e ha completato un ciclo di rinnovamento iniziato da Carlo Conti, che ha scoperto Francesco Gabbani e Mahmood. Amadeus ha lanciato grandi successi come quelli di Colapesce Dimartino, Fulminacci, Blanco e Mahmood.
Che cosa è Sanremo oggi per un discografico e per il suo assistito?
Una grandissima occasione per riuscire, in una settimana, a fare quello che, in termini promozionali, non riusciresti a fare in due anni. È un’enorme cassa di risonanza collocata in conformità al mercato e alle tendenze, che l’anno scorso ha fatto il 70% di share. Quando fai questi numeri “bulgari” riesci anche a convincere il cantautore che in quel teatro non ci metterebbe mai piede.
Quanto pesa in termini economici un passaggio a Sanremo?
Un bel passaggio a Sanremo può riuscire a rendere super lucrativo un singolo. E può far fare il tutto esaurito a un tour nei palazzetti. ‘Brividi’ di Blanco e Mahmood ha fruttato tantissimo: Blanco è riuscito a esibirsi in venue da 30-35mila persone. Ultimo dopo il suo secondo posto al festival ha riempito gli stadi. Sanremo è un grande nobilitatore di figure. Colapesce Dimartino erano artisti di nicchia, oggi sono pop. I Coma Cose, La Rappresentante di Lista riescono a fare tour sold out nei club e nei palazzetti. In un palazzetto parliamo di 35 euro a biglietto. Se fai una media di 150mila paganti superi i 4 milioni di incasso.
Come si programma un passaggio a Sanremo?
Iniziamo a lavorare da luglio; a settembre proponiamo al direttore artistico le nostre cose, e nel corso del periodo di selezione ascolta e valuta le proposte, si fa una sua rosa e ti comunica se è interessato o no. Poi ci sono la comunicazione dei nomi, le prove televisive, la scelta degli outfit, album da chiudere e singoli da perfezionare. Dietro una canzone sul palco dell’Ariston c’è una macchina incredibile. La discografia lavora su Sanremo per 5 mesi l’anno.
Per artisti come Diodato e Gabbani cosa ha significato Sanremo?
Per Gabbani è stato straordinario, come per Diodato, perché si è scoperto un nuovo cantautore. Ma abbiamo avuto anche Le Vibrazioni, arrivati quarti. Poi è arrivata la pandemia. Tutto quello di cui avevamo beneficiato nell’edizione 2020 non lo abbiamo raccolto e lo stiamo raccogliendo oggi. A Sanremo prima non vinceva la canzone più bella, ma la più strana o acclamata dalla critica. Oggi le canzoni che vincono sono quelle che funzionano e questa è la rivoluzione. Ma bisogna andare a Sanremo con progetti per cui vale la pena investire, come per esporre un quadro in una galleria. E dare la possibilità alla sua narrazione di poter uscire fuori.
La scena indie è ben rappresentata in questa edizione?
Trovo che l’indie, così come era definito, sia finito. È diventato pop. In questo Sanremo è rappresentato il pop.
Quali sono stati i suoi artisti più importanti in questi anni a Sanremo?
Abbiamo portato a Sanremo Fulminacci, Le Vibrazioni, i Modà, Dardust tra i superospiti e la reunion dei Pooh. Gabbani con ‘Viceversa’, Irama con ‘La genesi del tuo colore’ sono stati alcuni dei pezzi più eclatanti. È un momento in cui non si vendono più i dischi fisici. Ma l’andamento streaming medio di un brano sanremese si può incrementare, rispetto a un brano non andato a Sanremo, anche più del 300%. Brani di Sanremo hanno fatto 30 milioni di ascolti solo su Spotify, a 5-6 mesi dall’uscita.
La sua agenzia lavora anche sulle playlist di Spotify, Tim, Apple Music?
Non parliamo di playlist algoritmiche, che è la regola, ma di quelle editoriali. Si ascoltano le canzoni, e, in base al suono del pezzo, il redattore di Spotify ritiene che possa andare in una playlist come Il caffè del buongiorno. È fondamentale oggi avere le playlist; è come essere in vari contenitori di mood. Oggi gli utenti aprono le playlist, non vanno ad ascoltare i Clash o Vecchioni dall’inizio alla fine. C’è una sorta di direzionalità che la piattaforma adotta rispetto alle nuove uscite, per cui la fidelizzazione dell’utente passa anche attraverso il carattere delle playlist. Noi siamo stati tra i primi a credere nel mondo digital, nel lontano 2010. Sono nate nuove professionalità: un addetto digital deve ascoltare un pezzo e immaginarlo in una playlist. Quando hai un brano in 5-6 playlist hai molti più streaming. Anche l’artista piccolo ha chance di essere notato.
I tour nei negozi hanno rivitalizzato il supporto fisico. E siete stati fra i primi che hanno lavorato sulle confezioni deluxe.
Siamo stati i primi a fare i cofanetti nel 2010. Abbiamo standardizzato la confezione deluxe, un prodotto più costoso che aveva dentro la voglia di possederlo, aprirlo, sfogliarlo.
È qualcosa che ha restituito una dimensione tattile.
Il prodotto fisico ha retto fino al 2019: con la pandemia tanti negozi, le catene di elettrodomestici, hanno dismesso la categoria.
Oggi ti trovi solo con Mondadori, Feltrinelli e l’e-commerce. Ma quella dimensione tattile è stata rimpiazzata dai concerti. Non mi prendo un oggetto dell’artista, ma me lo vado a vedere dal vivo e partecipare ad un’esperienza.
L’intervista a Claudio Ferrante è estratta dal numero di febbraio di Fortune Italia Entertainment scaricabile gratuitamente a questo link.
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