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Dall’intelligenza artificiale alle competenze, il futuro dell’editoria in 5 punti

Dallo scenario internazionale all’Italia, cinque sviluppi del settore che vale la pena sottolineare, tra intelligenza artificiale, competenze su cui puntare, media tradizionali e nuovi player. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di febbraio 2023.

Esplorare il mondo editoriale di oggi è affascinante. Sintetizzarlo è invece difficile. Tante realtà che conosciamo stanno declinando, molti marchi resistono, alcuni passano di mano, ma non possiamo scommettere sulla loro tenuta. Altri produttori di contenuti si affacciano sul mercato con le loro idee e i loro prodotti, sull’onda di tecnologie ancora sperimentali. Eppure almeno 5 sviluppi appaiono chiari. Proviamo a evidenziarli a partire da alcuni segnali internazionali, fino ad arrivare da noi in Italia.

Nuovi player

Accanto alla presenza degli editori tradizionali e dei nuovi operatori digitali, osserviamo una moltitudine di content creator. Si tratta di creature mitologiche, metà editori e metà giornalisti.

Si distinguono dai semplici detentori di un account social perché ragionano come ragiona un editore: curano il loro prodotto, cercano un loro pubblico, lavorano sul loro brand. Ne ottengono un risultato economico. In alcuni casi stupefacente, in altri forse incerto. Sperimentano nuovi stili di comunicazione e nuovi contenuti. E questo dà valore al loro lavoro.

A metà gennaio di quest’anno la Reuters ha puntualmente pubblicato il suo report sullo stato dei media per il nuovo anno. In premessa Nic Newman, curatore della ricerca, cerca di far filtrare un certo ottimismo, fra luci e ombre. Il rapporto parla di quel che accade nel mondo e noi siamo solo una piccola parte di quello.

Newman spende qualche parola anche sul rapporto fra intelligenza artificiale e produzione di contenuti. La scommessa è capire come l’AI possa aiutare a produrre informazioni più mirate e personalizzate, aiutando gli operatori a superare la frammentazione dei canali e l’eccesso di informazione generalizzata. Dice infatti Newman: “I prossimi anni non saranno caratterizzati da quanto rapidamente adottiamo il digitale, ma da come riusciremo a modificare i nostri contenuti digitali per andare incontro alle attese di un’audience in continua trasformazione”. Certo è un fatto che una prima generazione di social media comincia a mostrare il passo, sull’onda dei nuovi protagonisti (TikTok per esempio). Non serve la palla di vetro per immaginare che in breve tempo potranno imporsi nuovi attori e nuovi modelli nel campo dei produttori di contenuti editoriali.

Intelligenza artificiale

C’è una nuova realtà che sta imponendosi nella produzione di contenuti e non è del tutto umana o mitologica: l’intelligenza artificiale. Forse lo strumento più potente che abbiamo fra le mani dai tempi dell’invenzione della scrittura. Quando si parla di intelligenza artificiale c’è chi storce la bocca e chi si entusiasma, ma tutti dovranno fare i conti con questo strumento che già da tempo tocca le nostre vite, anche se facciamo finta di nulla. Dal riconoscimento facciale alle previsioni del traffico, passando per le traduzioni. Le intelligenze umane e quelle artificiali lavorano insieme, collaborano, qualche volta si affrontano. Dunque proibito far finta di nulla.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di febbraio 2023. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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