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Fare tutto il resto: il ruolo dell’editore secondo Giuseppe Laterza

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Dall’avvento della tecnologia fino all’importanza della carta e della lettura in Italia, il ruolo dell’editore secondo Giuseppe Laterza. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di febbraio 2023.

Giuseppe Laterza, detto Pepe, rappresenta la quarta generazione della casa editrice che porta il suo nome e sua figlia Antonia, che cura i rapporti con il pubblico e la stampa, è la quinta. Siamo nel posto giusto per conversare di libri, del loro presente e del loro immediato futuro.

Siamo a Roma, Pepe Laterza ha imparato il mestiere in questa redazione, collocata fra lo Zoo e i Parioli, ma la sua impresa affonda le radici a Bari, dove è stata fondata. Un centro culturale pienamente europeo, ma che anche al Sud ha contribuito in modo decisivo a mantenere vivo il dibattito culturale.

Cosa fa un editore? Valentino Bompiani diceva che “fa tutto il resto”. Per lei?

Certo, è vero, facciamo tutto il resto. Laterza nasce a Bari su un progetto intellettuale culturale e politico. Benedetto Croce la fonda insieme a un giovane autodidatta pugliese, Giovanni Laterza. Lo scopo è di formare una nuova classe dirigente. E classe dirigente per noi è chiunque abbia una qualche responsabilità nel Paese, come ad esempio gli insegnanti.

Anche in futuro questo è l’obiettivo: trasformare delle buone idee in senso comune. Un esempio: uno dei nostri autori più noti è Zygmunt Bauman, sociologo polacco poi trasferito in Inghilterra. Pubblica un libro: ‘Modernità liquida’. Ecco, quel titolo è diventato uno slogan che molti usano senza neanche conoscere Bauman.

Ora però ci sono sfide diverse. La tecnologia cambia il modo di lavorare e pensare e il nostro Paese continua ad avere meno lettori forti che nel resto dell’Europa. Un doppio vicolo cieco oppure un’opportunità da sfruttare?

Tecnologia e natura del pubblico sono temi diversi, eppure intrecciati al tempo stesso. Il pubblico: è chiaro che avere il 43% di lettori in Italia contro il 70% in Svezia e il 60% in Germania fa effetto. Però ricordo sempre che secondo l’Istat, nel 1961 eravamo al 16%. Negli anni abbiamo quindi fatto un balzo prodigioso. È vero che c’è anche un fenomeno di analfabetismo di ritorno, ma siamo andati avanti in ogni caso. Oggi si vendono in Italia circa 100 milioni di libri l’anno. Nel corso del 2022 si sono staccati invece 45 milioni di biglietti nei cinema. Se compariamo la lettura dei libri agli altri settori dobbiamo valutare positivamente i dati del nostro settore. I libri hanno retto durante Covid, cinema e teatri purtroppo no.

E l’impatto della tecnologia?

Noi siamo stati afflitti per anni da profezie tecnologiche che davano per morto il libro di carta. Arrivavano da noi in Europa questi guru americani e ci spiegavano che noi, esseri preistorici, ci rifiutavano di comprendere i vantaggi dell’e-book: è facilmente trasportabile, se ne possono mettere più di mille in un supporto digitale, è ecologico, e così via. Tutto vero, ma c’è una natura immateriale del nostro mestiere. Non compriamo oggetti solo per il valore d’uso, ma per il loro valore simbolico. Questo vale in particolare per i libri. Ne va calcolato il valore affettivo, il valore relazionale. Certo, questo non vuol dire che un editore come Laterza che ha 120 anni di vita, possa trascurare il digitale per il nostro lavoro.

Qualche segnale dalle fasce più giovani di lettori?

Anche i giovani leggono ancora moltissimo su carta. Il segmento in maggiore crescita nel 2022 è quello degli Young Adult, i libri dei sedicenni. Qualcuno potrà dire che comprano libri banali, non è sempre vero, ma comunque entrano in libreria e si guardano intorno. È per questo che noi lavoriamo con i grandi giornali e le tv, ma andiamo anche a trovare realtà come Will, Torcha, quei social dove si fa una nuova informazione. I ragazzi hanno bisogno di immaginazione quanto noi, ma forme, canali e luoghi che contano stanno cambiando.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di febbraio 2023. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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