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Gli 80 anni di Dalla e Battisti, icone intramontabili della musica italiana

Ottanta anni fa, a distanza di un solo giorno l’uno dall’altro, nascevano due miti intramontabili della canzone italiana, due artisti che con i loro brani hanno cantato i sentimenti di intere generazioni. I due Lucio: Dalla e Battisti, nati rispettivamente il 4 e il 5 marzo 1943. Entrambi hanno conosciuto un successo discografico enorme e hanno ricevuto dal pubblico un amore incondizionato e longevo, che non risulta in alcun modo scalfito dall’incedere del tempo.

Così vicini anagraficamente, eppure così diversi, nella produzione artistica e per il modo in cui hanno vissuto la popolarità. Dalla si concesse con gioia alla gente; Battisti, più schivo, ad un certo punto preferì abbandonare la scena pubblica, rifugiandosi in un silenzio impenetrabile e in una continua sperimentazione musicale, lontano anche dal rassicurante binomio con Mogol che lo aveva consacrato al grande pubblico.

Dalla e Battisti sono stati due dei più illustri esponenti di una stagione musicale floridissima, quel cantautorato italiano che regalò al pubblico insuperate poesie e che annovera fra le sue fila – tra gli altri – anche Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, Rino Gaetano, Francesco De Gregori, Franco Battiato, Francesco Guccini. Una generazione nata tra il secondo conflitto mondiale e il dopoguerra, e sbocciata poi a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta.

Lucio Dalla

Dalla è stato un’artista esuberante, libero, irrequieto, sinceramente originale. Bolognese, musicista di formazione jazz, polistrumentista, si scoprirà anche autore di testi in una fase più matura. Ha frequentato il beat e la sperimentazione ritmica e musicale, per approdare poi alla canzone d’autore. Ha saputo raccontare l’umanità nelle sue diverse sfumature con canzoni assieme ironiche e piene di poesia. È scomparso prematuramente il primo marzo del 2012, tre giorni prima di compiere 69 anni, stroncato da un attacco cardiaco mentre si trovava in Svizzera per una serie di concerti.

Battisti era originario di Poggio Bustone, paese della provincia di Rieti. Accordando la priorità all’emozione piuttosto che alla tecnica vocale, per la quale fu a più riprese criticato, Battisti è stato il cantore dell’amore e dei sentimenti degli italiani. Nell’immaginario collettivo il suo nome si lega in modo indissolubile a quello di Mogol, paroliere e produttore discografico, con cui instaurò un lungo sodalizio foriero di successi. La morte lo coglie a soli 55 anni, il 9 settembre 1998 a Milano. Sulle cause del decesso la famiglia mantenne il più assoluto riserbo. Secondo una delle tesi più accreditate, Battisti sarebbe morto a causa di un linfoma maligno al fegato.

Lucio Battisti

Per commemorare gli ottanta anni di Dalla e Battisti, Sony ha messo in campo una serie di iniziative, fra cui la ristampa dei vinili di alcuni dei loro album più importanti, in edizione limitata. Lucio Dalla sarà celebrato con le pubblicazioni di ‘1983’, ‘Com’è profondo il mare’, ’Il giorno che aveva cinque teste’ e ’Mon Amour / Non sai cos’è’. Per Battisti la scelta è ricaduta su ‘Cosa succederà alla ragazza’, ’Don Giovanni’, ’Hegel’, ‘La sposa occidentale’. E ancora: ’L’apparenza’, ‘Emozioni’, ‘Superbattisti’ e ‘Una donna per amico’. 

La città di Napoli – a cui Dalla era intimamente legato – celebrerà invece il cantautore bolognese con la mostra-evento ‘Lucio Dalla. Il sogno di essere napoletano’, ospitata dal Museo Archeologico Nazionale dal 4 marzo al 25 giugno 2023. Un viaggio che ripercorrerà il cammino umano ed artistico di Dalla al ritmo delle note delle sue canzoni più famose.

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