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Settimana lavorativa di 4 giorni per un passaggio soft alla pensione

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La settimana lavorativa di quattro giorni prende sempre più piede e sono sempre di più i benefici che emergono, soprattutto per i genitori che lavorano e le persone che soffrono di burnout. Non solo, ora viene anche promossa come metodo per attrarre nelle aziende i talenti più giovani. Ma, secondo Jody D’Agostini, pianificatrice finanziaria certificata presso l’Equitable Advisorsun, ci sarebbe un altro gruppo che potrebbe beneficiare in modo importante della settimana lavorativa breve: le persone vicine alla pensione.

“La settimana lavorativa di quattro giorni permetterebbe alle persone di restare al lavoro un po’ più a lungo”, afferma  “Se passi tutto il fine settimana a fare le tue faccende, non hai nemmeno un giorno per divertirti e recuperare la forma fisica”. Con un fine settimana di tre giorni – è la tesi di D’Agostini – potrebbe essere più facile per i lavoratori meno giovani recuperare le forze, prolungando la vita lavorativa dei quasi pensionati in modo più adeguato ai loro ritmi.

Settimana lavorativa di 4 giorni? I sindacati ne discutono anche in Italia

È naturale che molte persone rallentino la loro produttività man mano che invecchiano. Allo stesso tempo però non hanno le possibilità finanziarie per lasciare il lavoro. Passare a una settimana lavorativa di quattro giorni potrebbe aiutarli ad accantonare più contributi per la pensione, mantenere la loro assicurazione sanitaria fino a quando non potranno accedere a quella per gli anziani e a svolgere il lavoro che amano fino a quando non saranno pronti per andare in pensione.

Una ricerca, sviluppata in Gran Bretagna dalla University of Cambridge e dal Boston College nella seconda metà del 2022, ha mostrato i vantaggi della settimana lavorativa di quattro giorni. Sono state coinvolte 61 aziende nel Regno Unito che hanno sperimentato un programma pilota su quattro giorni lavorativi: i risultati hanno rivelato che il burnout, lo stress dei dipendenti e il numero di giorni di malattia e assenze per motivi personali è diminuito del 65%. Allo stesso tempo, la produttività non è diminuita. Studi condotti in altri Paesi, compresi gli Stati Uniti, hanno restituito risultati simili. Una settimana lavorativa di quattro giorni, dicono i sostenitori, potrebbe essere una soluzione al crescente problema del burnout dei dipendenti negli Stati Uniti. D’altronde, un numero crescente di governi stanno introducendo leggi per testare la settimana lavorativa abbreviata.

La pandemia ci ha insegnato che si può lavorare in modo diverso

Per i lavoratori più anziani, gli accordi flessibili sono una perfetta de-escalation della vita lavorativa, che facilita loro l’uscita graduale dal mondo del lavoro. Tra i meno giovani, infatti, molti scelgono il lavoro part-time; la settimana di quattro giorni potrebbe consentire a molti di più tra loro di ridurre i carichi di lavoro e i livelli di stress.

“La settimana lavorativa di quattro giorni ha anche il potenziale per ridurre il burnout – afferma D’Agostini -. Se i quasi pensionati stanno meglio sul lavoro, potrebbero essere propensi a rimanerci più a lungo, per la motivazione, le relazioni sociali e la soddisfazione che l’occupazione può offrire”.

Anche le aziende potrebbero trarne beneficio. Non solo i lavoratori durante questo esperimento hanno mostrato di essere più produttivi, ma le organizzazioni potrebbero sfruttare questa opportunità per  trattenere i dipendenti più esperti più a lungo. A loro volta, questi possono mettere a disposizione la loro esperienza e fare da mentori ai colleghi più giovani.

Non si tratta solo di produttività sul posto di lavoro, però. Tre giorni liberi a settimana lasciano un sacco di tempo ai “quasi pensionati” per cominciare a fare quello che hanno tenuto in serbo per quando saranno definitivamente in pensione, come imparare nuove abilità o avere più tempo per dedicarsi a qualcosa che gli piace. La loro qualità della vita nel complesso potrebbe migliorare. 

Coloro che sono prossimi alla pensione possono raccogliere i frutti della minore pressione lavorativa in termini di salute avendo il tempo di fare più esercizio fisico, trascorrere più ore a contatto con la natura e, in generale, allontandosi dalla vita frenetica del business, spiega D’Agostini, senza perdere il reddito e l’assicurazione sanitaria.

“Si può dedicare più tempo alla famiglia e agli amici se non si deve impegnare tutto il tempo libero occupandosi di incombenze domestiche e lavori di casa” aggiunge.

Mentre le aziende cercano di capire che genere di lavoro sarà quello del 2023, vale la pena prenderlo in considerazione, conclude D’Agostini.

“Questo è l’unico vantaggio che ci ha insegnato la pandemia”, dice. “Possiamo lavorare in modo diverso e avere comunque successo“.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com.

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