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Cosa succederà al regno di Silvio Berlusconi? I mercati puntano Mediaset

silvio berlusconi
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Le domande sul destino del patrimonio multi-miliardario di Silvio Berlusconi troveranno risposta con l’apertura delle disposizioni testamentarie. La morte dell’ex premier apre un nuovo capitolo con tanti protagonisti. Cinque figli, due ex mogli, 17 nipoti e una bisnipote, il tesoro è abbastanza grande da garantire a tutti una fetta enorme. Ma cosa sarà del suo impero imprenditoriale? Anche in questo caso, è la famiglia a giocare un ruolo fondamentale per capire la situazione attuale e cosa potrebbe succedere dopo la morte dell’ex premier. Decisivo sarà il destino di quel 61% di Fininvest che era in mano a Silvio, che in base alle decisioni testamentarie potrebbe anche alterare gli equilibri di potere tra i 5 figli, che già oggi hanno un ruolo decisivo tramite le loro quote.

Anche se da tempo Berlusconi non aveva più lo scettro quando si trattava di decidere del destino delle sue creature, già le notizie sul suo stato di salute, ad aprile, avevano mandato sulle montagne russe i prezzi dei titoli riconducibili alla famiglia.

Nella giornata del 6 aprile, al primo ricovero di Berlusconi e quando le voci di un decesso si erano fatte più insistenti, tutte le azioni del Gruppo avevano iniziato a correre. Stavolta, dopo la conferma del decesso di Silvio Berlusconi, in alcuni casi arrivano fino a un +10%.

In particolare Mediaset, ormai diventata Mfe (Media for Europe) e quotata a Piazza Affari con azioni di tipo B da 10 diritti di voto (Mfe B ora in rialzo del 2,32%) e di tipo A (Mfe A con un diritto di voto, +5,86%).

Ma sarà da verificare l’impatto in Borsa della notizia del decesso, su un impero che si estende da Mondadori (uno dei maggiori editori in Italia, con Fininvest che ha il 53%. Il titolo Mondadori Edit guadagna il 2,25%, prima di calare al+1,5%) a Banca Mediolanum (partecipazione del 30%, titolo in rialzo dello 0,39%).

Al centro dell’interesse del mercato c’è un mero fattore economico: Mediaset fattura quasi 3 mld all’anno e nel 2021 ha portato a casa un utile da 374 mln di euro, mentre l’esercizio 2022, chiuso con “risultati sopra le attese” secondo l’azienda, si è chiuso con un utile netto reported di 216,9 milioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente. Dopo il trasferimento della sede in Olanda e le operazioni sulla tedesca ProBienSat e Mediaset Espana, uno dei tre gioielli della famiglia ambisce a un ruolo centrale in Europa.

Ma nelle oscillazioni del mercato potrebber avere un ruolo anche la voce, ripresa dai media ma mai confermata da nessuna fonte ufficiale: quella dell’aumento di possibilità di un’Opa amichevole (con un possibile ruolo di un altro azionista, i francesi di Vivendi) nel caso di dipartita del fondatore. Quell’offerta pubblica d’acquisto potrebbe essere esclusivamente ‘amichevole’, e quindi passare dalla volontà della famiglia: Fininvest ha il 48% della società.

Silvio Berlusconi è morto, finisce un’era

La situazione attuale e i ruoli dei cinque figli di Silvio Berlusconi

Il cuore dell’impero di Silvio Berlusconi, dove si intreccia il futuro della sua famiglia e delle sue imprese, è Fininvest, che vede il 61% delle sue quote in mano all’ex premier (così come la Dolcedrago, società dove ci sono le proprietà immobiliari dell’ex Pdc, riferisce Repubblica).

Una quota talmente grande, divisa in quattro holding, da poter cambiare le gerarchie in famiglia, che al momento vedono al vertice i due figli maggiori Marina e Pier Silvio. Se ad esempio quella quota venisse spartita in cinque parti uguali, con un 12% per uno, gli altri tre figli insieme si ritroverebbero per le mani una quota superiore a quella dei fratelli maggiori.

Ma qual è la situazione attuale?

I figli di Berlusconi hanno da tempo un ruolo fondamentale nella gestione del suo impero. A partire dai due del primo matrimonio con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio:

  • Marina (57 anni) è presidente di Fininvest e ha una quota del 7,65% in Fininvest, cuore del regno, e Ad del gruppo Mondadori editore, ma siede anche nei consigli di amministrazione di Mediaset e Mediobanca.
  • Pier Silvio (54 anni), ha un’altra quota del 7,65% nella holding centrale dell’impero (e siede nel board, come in quelli di Mondadori, Publitalia e Mediobanca). È Ad e vicepresidente di Mediaset (ormai Media for Europe), e Ad e presidente di Reti televisive italiane.

Dal secondo matrimonio con Veronica Lario arrivano invece altri tre eredi:

  • Barbara (39 anni), è Ad di H14, la holding che ha in mano il 21% di Fininvest, nel cui board siede anche lei.
  • A dividersi la H14 ci sono anche Eleonora (36 anni) e Luigi (35 anni), che quindi hanno una quota del 7,14% ognuno; l’ultimo figlio, molto attivo nel mondo startup e innovazione, fa parte del board di Fininvest e banca Mediolanum, è presidente del Cda della stessa H14 e amministratore di un’altra holding creata nel 2012, la B Cinque.
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