Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, a 86 anni, per l’Italia finisce un’era. Sono tutti da vedere i nuovi assetti di Forza Italia, che dopo trent’anni rimane la sua eredità politica più significativa. Anche le evoluzioni degli ultimi anni hanno visto in Berlusocni un protagonista, se non centrale, quasi imprescindibile. All’epoca dell’intervista concessa a Fortune Italia nell’estate 2021 firmata da Barbara Acquaviti, nella quale Berlusconi parlava della sua eredità politica e imprenditoriale, la situazione era ben diversa da quella odierna: la pandemia era nella sua fase più severa, mentre al Governo, ancora alle prese con le campagne vaccinali, sedeva Mario Draghi. L’epoca, per capirci, era quella del Green pass.
Non erano ancora lampanti gli equilibri di potere interni al centrodestra concretizzati nelle ultime elezioni, che hanno portato Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio dopo Draghi. Già allora, però, Berlusconi augurava una maggiore collaborazione tra le tre forze principali (Fdi, Lega e Forza Italia) e progettava un ‘partito unico’ del centrodestra, anche se il suo giudizio su Mario Draghi non era assolutamente negativo.
Il titolo che sul magazine di Fortune Italia, nel numero di luglio-agosto 2021, avevamo dedicato all’intervista era “Non mi pento di nulla”: oltre al partito unico del centrodestra e del futuro di Draghi, Berlusconi parlava di Mattarella (ancora al primo mandato da Presidente della Repubblica). Ma anche del suo impero economico, dei suoi figli e delle sue eredità, politica e imprenditoriale. E, poi, della grande passione per il calcio e di come salvarlo dalla crisi che sta attraversando.
Berlusconi: spero Draghi dia il suo contributo anche dopo il 2023
