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Energy Spa, ok alla fase 2 della Gigafactory: la produzione aumenterà di 10 volte  

davide tinazzi energy spa

Nella corsa alla costruzione della prima gigafactory italiana la joint venture tra la padovana Energy Spa e il colosso cinese Pylon Technologies porta a casa un altro risultato: ha ottenuto il permesso per la la fase 2 del progetto legato alla sua fabbrica. Così potrà essere ampliata la produzione di batterie per l’accumulo di energia rinnovabile, fino a 10 volte rispetto alla fase 1, raggiungendo “diversi Gigawattora all’anno” in termini di capacità di accumulo.

“Questa è la conferma che stiamo andando” verso la prima Gigafactory italiana, dice l’Ad di Energy, Davide Tinazzi, a Fortune Italia.

Cosa cambia dalla Fase 1 alla Fase 2

Un mese fa l’azienda padovana, quotata in Borsa e guidata da Davide Tinazzi, ha annunciato la costruzione, in collaborazione con il colosso cinese, della “prima gigafactory italiana” di batterie LFP (litio-ferro-fosfato) cobalt-free, usate per lo stoccaggio di energia prodotta da pannelli fotovoltaici. La ‘Fase 2’ della Gigafactory sorgerà in un terreno confinante con la ‘Fase 1’, a fianco dell’attuale sede operativa di Energy S.p.A, a Sant’Angelo di Piove di Sacco, in provincia di Padova.

L’azienda riferisce che si stanno già realizzando le linee produttive di Fase 1, con una capacità produttiva di 600-800 batterie al giorno, ovvero 3-4 Megawattora (MWh) di capacità di accumulo. Mentro entro fine 2023 sarà avviata la produzione di batterie al litio cobalt-free nello stabilimento, per la fase 2 l’avvio delle linee produttive è previsto nel 2025, con un focus sul mercato europeo.

Il nuovo edificio verrà costruito su una superficie complessiva di 11.433 mq. La capacità produttiva sarà dell’ordine di diversi Gigawattora per anno. L’immobile sarà alimentato da energia green, prodotta da pensiline fotovoltaiche poste nei  parcheggi a tetto ed avrà standard tecnologici elevatissimi.

La joint venture con i cinesi di Pylon Technologies

Davide Tinazzi, amministratore delegato di Energy, sottolinea che dopo l’autorizzazione per la Fase 2, “il progetto è in discesa”, e spiega che la Jv con il partner cinese prevede che la società padovana si occupi della parte operativa, mentre Pylon della tecnologia.

Tinazzi spiega che si tratta dell’unico approccio possibile, in un settore dove la tecnologia è quasi esclusivamente in Cina. “La tecnologia delle batterie al litio oggi è cinese, sono più avanti dal punto di vista tecnologico: è l’unico modo per farlo velocemente, in Europa siamo troppo indietro”. Sul lungo periodo, dice, sarà possibile colmare il gap grazie all’utilizzo di nuovi materiali e allo sviluppo tecnologico. Ma questo recupero sarà impossibile se oggi non si creano “filiere e un’economia di scala” nel settore.

Quello della jv con i cinesi è “un po’ un processo al contrario rispetto a quello della delocalizzazione a cui eravamo abituati, in cui si va a produrre all’estero”, dice soddisfatto Tinazzi, sottolineando che l’azienda italiana di cui è co-fondatore è la prima a fare qualcosa del genere in Europa.

“Stiamo accelerando i nostri progetti e siamo felici di dare un segnale di forte impegno al mercato ed ai nostri stakeholeders con un rilevante anticipo rispetto a quanto previsto”, ha detto Tinazzi commentando l’annuncio della Fase 2. “Con la Gigafactory, Energy diventa l’unica azienda italiana che può realizzare internamente sia il sistema di accumulo energetico che le batterie di stoccaggio. Le batterie che verranno realizzate nella Gigafactory di Energy saranno caratterizzate dai più alti standard prestazionali, ambientali e di sicurezza. Consentiranno di equipaggiare dei sistemi di accumulo Made in Italy che permetteranno a famiglie ed imprese di essere parte attiva della transizione energetica che, grazie all’energia solare, contribuirà in modo decisivo ai risparmi in bolletta e alla riduzione delle emissioni di gas serra”.

L’azienda italiana, quotata sul listino Euronext Growth di Milano e fondata nel 2013, nel 2022 ha registrato ricavi da 126,5 mln di euro. Si occupa di sistemi di accumulo per l’energia, sia per uso residenziale che per applicazioni su larga scala. Energy collabora già da dieci anni con il colosso cinese delle batterie: Pylon Technologies, quotata alla borsa di Shanghai con una capitalizzazione di circa 5,7 mld di dollari, è il primo costruttore al mondo di batterie al litio per uso ciclico stazionario, per l’accumulo di energia da fonti rinnovabili. Energy parla della joint venture come “un’operazione di friendshoring, in cui Italia e Cina collaborano attivamente, grazie agli investimenti del partner cinese nel mercato italiano”.

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