Tenaci, testardi, generosi. Sono i calabresi che ogni giorno portano alta nel mondo la bandiera della loro terra, ribaltando con assiduo impegno la narrazione dominante che vuole la Calabria sconfitta e ripiegata su se stessa. Da oltre mezzo secolo, l’associazione Brutium premia uomini e donne che si sono distinti nei campi della cultura, della scienza, della politica e dell’economia. La ‘Festa dei calabresi nel mondo’, ospitata dalla Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, è giunta ormai alla 55esima edizione.
Sono quattordici le personalità di spicco che sono state insignite della Medaglia d’oro Calabria 2023. Coniata dallo scultore Alessandro Monteleone, la medaglia raffigura la tipica ‘pacchiana’, la giovane contadina calabrese che – con la cesta sul capo piena di ricordi, lascia il suo paese natio per raggiungere Roma. Nella moneta di Monteleone è così scolpita la ferita antica dell’emigrante, che abbandona la propria terra in cerca di migliori fortune.
Fra i premiati di quest’anno anche Leonardo Donato, Ceo di We Inform, la società editrice di Fortune Italia. “Questo evento dimostra plasticamente che c’è molto di più della Calabria dei facili stereotipi – commenta Donato – Provo orgoglio e gratitudine per la nostra terra, che ci ha insegnato il senso del dovere e del sacrificio. L’attitudine al lavoro è ciò che spiega i risultati significativi ottenuti da molti calabresi. Spero che in futuro siano sempre meno i calabresi costretti a emigrare per affermarsi; un’inversione di tendenza resa sempre più possibile dall’evidentissimo aumento di valore della formazione universitaria regionale. Per la mia generazione trasferirsi per studiare era una via di fuga obbligata, ora non è più così”.
L’ambito riconoscimento è andato anche a Franco Bartucci, giornalista e storico portavoce dell’Università della Calabria; il questore di Roma Carmine Belfiore; Gianni Crea, clavigero del Vaticano; Rosario De Luca, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro; Carmelo Dominici, cardiochirurgo del Campus Bio-Medico; l’urologo Enzo Gentile; l’oculista Amedeo Lucente. E ancora: Nicola Maione, presidente Monte Paschi di Siena; Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia; Francesco Napoli, presidente CONFAPI Calabria; Enrico Maria Pujia, capo del Dipartimento per la programmazione strategica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; il segretario generale della CISL Luigi Sbarra; Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia.
“Questi nomi confermano la forte presenza calabrese nel tessuto politico, professionale, imprenditoriale e artistico italiano. La Calabria – conclude Donato – è una terra meravigliosa da visitare, ma le nostre eccellenze non sono solo turistiche ed enogastronomiche. Serve una narrazione diversa che aiuti a promuovere in modo inedito, dal punto di vista imprenditoriale, il nostro territorio. Non posso che ringraziare Gemma Gesualdi e Fabio Federico per il loro impegno e per l’encomiabile capacità di trasferire di generazione in generazione il vero senso di appartenenza e comunità”.
Oggi ci pensa la presidente Gemma Gesualdi, figlia dell’avvocato Giuseppe Gesualdi, fondatore dell’associazione, a mantenere viva la finalità che ispirò la nascita di Brutium: rinsaldare i legami dei calabresi sparsi per il mondo, una comunità di circa 7 milioni di persone. “Sono molto fiera di poter proseguire questo percorso sulle orme di mio padre. I calabresi all’estero fanno cose bellissime e importanti, ma la stampa si concentra sempre sugli aspetti negativi di questa terra. Eppure noi abbiamo portato nel mondo la cultura della Magna Grecia. Da qui, molti uomini sono partiti poveri, lasciando i loro borghi, e sono diventati figure importanti. Oggi la Calabria lascia andare via la sua parte migliore, ma noi stiamo lavorando per cambiare la storia e favorire il rientro dei cervelli”.
