GILEAD
Cerca
Close this search box.

Talento risorsa chiave del futuro

Gilead

La sfida delle economie e delle società di domani sarà la human talent imperative, il riconoscere e coltivare il talento come risorsa chiave per acquisire capacità dinamiche, e per sapersi confrontare con un contesto in continuo mutamento

Viviamo nella new normal del cambiamento, che porta con sè la ridefinizione degli scenari macroeconomici e degli equilibri geopolitici e che avanza di pari passo con l’evolvere delle twin transition del green e del digitale. Si tratta di trasformazioni che producono effetti pervasivi sull’economia e sulla società, ridefinendo i significati e i contenuti delle professioni e facendo emergere nuove priorità nella gestione del capitale umano.

Per questo, uno dei nodi prioritari che la nostra società dovrà affrontare sarà quello di dotare le nuove generazioni di competenze adeguate ad affrontare con consapevolezza ed agilità queste trasformazioni che investono società, organizzazioni e persone. È da come sapremo affrontare la new normal del cambiamento che dipenderà la competitività del nostro sistema economico, e la capacità di mantenere il catch up con l’evoluzione della tecnologia, assicurandoci un futuro di sviluppo e benessere sostenibile.

In un mondo dove la tecnologia è sempre più ubiquitaria e le relazioni sono intermediate dal digitale, avremo bisogno di risorse capaci di mostrare abilità non solo tecniche, ma che siano anche dotate di pensiero critico, per ideare soluzioni nuove e risolvere problemi complessi.  Avremo anche bisogno di persone empatiche, con elevate capacità sociali e abili a relazionarsi con gli altri, ma anche creative per gestire la relazione con l’intelligenza artificiale in chiave produttiva e innovativa. Avremo dunque sempre più bisogno di persone di talento.

La sfida delle economie e delle società di domani sarà quindi lo human talent imperative, il riconoscere e coltivare il talento come risorsa chiave per acquisire capacità dinamiche, e per sapersi confrontare con un contesto in continuo mutamento.

Mi piace pensare al talento nella definizione che ne dà l’economista Mireille Laroche nel suo saggio del 1999, ovvero come “l’aggregazione delle abilità innate e delle conoscenze e competenze che gli individui acquisiscono e sviluppano nel corso della loro vita”, e quindi come il risultato di un processo di apprendimento continuo. Ma il talento è una risorsa scarsa, come lo è l’acqua nel deserto. Secondo una recente ricerca di Korn Ferry, a livello mondiale 3 datori di lavoro su 4 hanno difficoltà a reperire i talenti di cui necessitano, mentre entro il 2030 più di 85 milioni di posti di lavoro potrebbero non essere occupati perché non ci sono abbastanza persone qualificate.

La centralità delle competenze nelle strategie d’impresa porta con sé la necessità per le organizzazioni di mostrare accresciute capacità di attrarre e gestire i talenti, come elemento chiave per accrescere il proprio potenziale di innovazione e sviluppo. Numerosi studi hanno infatti dimostrato come il comportamento innovativo all’interno delle imprese dipenda fortemente dalle politiche di talent management.

Tuttavia, la gestione del talento nelle organizzazioni deve essere inquadrata in una più ampia strategia Paese talent-based, che faccia leva sul sistema educativo per coltivare le giuste competenze e far crescere gli alti potenziali, fornendo agli individui gli strumenti necessari a riconoscere ed esprimere i priori talenti, trasformandoli in professionalità a beneficio dell’economia e della società. La cultura del talento richiede anche un impegno a tutti i livelli per formare ed educare giovani che saranno i leader di domani, stimolando e accrescendo le loro conoscenze, migliorando la loro capacità di reagire con creatività e consapevolezza al cambiamento e di essere attori di innovazione, non solo nella vita professionale, ma anche in quella civile e politica.

Ed è proprio questo il ruolo della Scuola Politica “Vivere nella comunità”, fondata dal sottoscritto insieme a Pellegrino Capaldo, Sabino Cassese e Marcello Presicci. Una realtà che in pochi anni è diventata un punto di riferimento a livello nazionale per la formazione della futura classe dirigente. Con questo spirito di servizio per il talento, la Scuola ha da poco lanciato il bando per la sua quarta edizione, un percorso formativo di eccellenza riservato a 40 giovani talenti, che avvertano la responsabilità di essere classe dirigente preparata.

Il progetto rappresenta un unicum nel panorama formativo, visto il suo essere apartitico, multidisciplinare e del tutto gratuito per i partecipanti grazie alle 40 borse di studio messe in palio dalle aziende e fondazioni sostenitrici, tra cui Intesa Sanpaolo, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Generali, Fondazione CRT, A2A, Iren, ANIA, Cassa Depositi e Prestiti, Compagnia di San Paolo, Istituto per il Credito Sportivo, Engineering, AIMUW, Ansa, Fortune Italia e Angel Capital Management.

Oltre a formare i leader di domani, il nostro intento è anche quello di avviare delle riflessioni utili al mondo economico e istituzionale, per affrontare insieme il cambiamento, in maniera dinamica e innovativa, e nella consapevolezza che il talento non è un cactus, non cresce nel deserto della conoscenza, ma va coltivato e nutrito con stimoli continui e saperi nuovi.

*ordinario di Economia e Gestione delle imprese e Strategie d’impresa alla Luiss, è presidente del supervisory board delle Scuola politica “Vivere nella comunità”

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.