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Sindacati, stop lavoro col caldo: richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (Cigo) sopra i 35 gradi

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Di fronte all’ondata eccezionale di caldo che sta interessando il Paese e ha già causato due morti sul lavoro, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, di introdurre modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro e valutare la possibilità di ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (Cigo) per eventi climatici straordinari.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha sottolineato che l’ondata di calore rappresenta un pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori e ha definito inaccettabili le due morti già avvenute. Esistono già norme che consentono di richiedere la Cigo in caso di temperature superiori a 35 gradi, anche se solo percepite, ma spesso i datori di lavoro non attivano la procedura perché cercano di rispettare le scadenze, ad esempio nell’edilizia o nell’agricoltura.

Nel 2017, l’INPS ha indicato che temperature eccezionalmente elevate, superiori a 35 gradi, che impediscono lo svolgimento del lavoro in luoghi non protetti dal sole o che comportano l’utilizzo di materiali o lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono essere considerate come un evento che giustifica l’accesso alla Cigo.

Landini ha invitato i delegati sindacali a richiedere incontri urgenti con le aziende per negoziare modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, come la ridistribuzione dei turni e degli orari, e persino la sospensione delle attività, se necessario. Anche il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, ha sollevato la questione, affermando che quando le temperature superano i 38 gradi, il rischio di incidenti aumenta del 10-15%. Ha chiesto al Ministero del Lavoro e alle associazioni datoriali di sospendere l’attività lavorativa in caso di alte temperature.

La CISL ha ribadito la richiesta alla ministra Calderone di promuovere indicazioni urgenti alle imprese affinché, in accordo con le rappresentanze sindacali, individuino modifiche orarie, organizzative e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale specifici. Si auspica anche un’eventuale adozione della Cigo.

Venerdì si terrà un seminario dell’INAIL sul tema e l’anno scorso l’istituto aveva pubblicato un decalogo per i datori di lavoro riguardante l’attività lavorativa durante le ore più calde. Le indicazioni includevano la riorganizzazione del lavoro, la disponibilità di acqua e aree ombreggiate per i lavoratori, pasti con frutta e verdura e la promozione di controlli tra i lavoratori per attivare tempestivamente soccorsi in caso di colpo di calore, anche se queste misure non sembrano sempre seguite attentamente.

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