L’azienda produttrice di Barbie, Mattel, è stata accusata di “marketing nascosto” nei confronti dei bambini per il progetto con il quale ha donato bambole alle scuole per promuovere capacità sociali, un progetto che, secondo alcuni esperti, potrebbe fare più male che bene.
Questo secondo un’inchiesta pubblicata su The British Medical Journal, che evidenzia le preoccupazioni di chi critica il progetto.
La “Barbie School of Friendship“, lanciata quest’anno, fornisce un set di 12 bambole e una guida brandizzata per gli insegnanti, certificati, adesivi, un poster e altri articoli educativi e promozionali a 700 scuole del Regno Unito. Il progetto ha il potenziale per raggiungere più di 150.000 studenti, secondo The BMJ, che cita la stessa Mattel.
Il programma punta a insegnare capacità sociali come l’empatia, la capacità di risolvere i problemi, il compromesso e la risoluzione dei conflitti, secondo quanto descritto da un articolo pubblicato a febbraio su una rivista di settore.
Un insegnante della Lord Blyton Primary School nella contea inglese di Tyne and Wear – dove il progetto è stato implementato – ha detto a The BMJ che i materiali sono stati accolti con favore “data l’attuale mancanza di fondi nelle scuole”.
“Siamo in un’area abbastanza svantaggiata socialmente e molti dei nostri bambini non hanno l’opportunità di praticare attività di conversazione e ascolto su questo genere di argomenti”, ha dichiarato.
Il sito web della scuola ha pubblicato una presentazione del progetto che mostra i materiali inviati dalla Mattel, tra cui diverse bambole in sedia a rotelle e bambole con vari colori di pelle e struttura di capelli.
Ma gli esperti avvertono di possibili effetti collaterali negativi del programma, come gli stereotipi di genere, e sottolineano che la ricerca finanziata dall’azienda utilizzata per giustificare la “Barbie School of Friendship” lo loda esageratamente ne tesse lodi esagerate con educatori e genitori.
“Attività commerciali come la Mattel non sono esperte di salute o educazione dei bambini”, ha detto a The BMJ Mark Pettricrew, professore di valutazione della salute pubblica presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, definendo il programma “allarmante”.
“I materiali della Mattel sono fortemente brandizzati: perché i bambini dovrebbero essere esposti a questo tipo di marketing nascosto?”
La ricerca che promuove il progetto, finanziata dalla Mattel e portata a termine presso l’Università di Cardiff in Galles, ha rilevato una maggiore attività cerebrale nei bambini che giocavano con Barbie e altre bambole Mattel rispetto a quelli che giocavano su tablet o computer. Ma questo si è verificato solo quando i bambini giocavano da soli, ha detto Franziska Krob, psicologa presso l’Università di Tecnologia di Dresda in Germania, e spariva quando gli adulti entravano nel gruppo.
Mentre il progetto può essere basato sulla ricerca, il programma formativo non lo è, ha detto a The BMJ Sarah Gerson, docente presso l’Università di Cardiff e autore di entrambi gli studi sponsorizzati da Mattel. Ha dichiarato che c’era “ambiguità morale” riguardo al programma. “È ingannevole, di sicuro”, ha aggiunto.
In risposta alle critiche nei confronti del progetto, si dice che un portavoce della Mattel abbia riferito al giornale testimonianze anonime di insegnanti che elogiano il coinvolgimento degli studenti suscitato dal progetto, nonché la diversità nel corpo, nel colore della pelle e le disabilità rappresentate dalle bambole. Lo scarso finanziamento dell’istruzione fa sì che le scuole debbano guardare alle aziende commerciali per integrare la pianificazione delle lezioni. L’azienda potrebbe espandere il programma ad altri mercati, ha aggiunto il portavoce.
Fortune ha contattato la Mattel per una replica ma fino a questo momento non ha ricevuto risposta.
La versione originale dell’articolo è su Fortune.com.
