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Reddito di Cittadinanza, dalla sospensione al Sostegno alla Formazione e Lavoro: ecco cosa cambia

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Il Reddito di Cittadinanza (RDC) sta subendo importanti cambiamenti che coinvolgono numerose famiglie italiane. La sospensione del reddito per 160mila famiglie ha generato preoccupazione, ma allo stesso tempo è stata prevista la possibilità di riottenerlo attraverso il Sostegno alla Formazione e Lavoro (SFL).

Il Reddito di Cittadinanza, in vigore fino a fine 2023, continuerà ad essere erogato solo alle famiglie che presentano difficoltà economiche e sociali particolari, come ad esempio la presenza di minori, disabili o anziani, e quelle con un evidente disagio sociale che verrà affrontato grazie all’intervento dei comuni. Dal primo gennaio 2024, il RDC sarà trasformato in un assegno di inclusione. Allo stesso tempo, da agosto, il sostegno economico sarà sospeso per coloro che sono in grado di lavorare e potranno richiedere, a partire dal primo settembre, il Sostegno alla Formazione e Lavoro (SFL) con l’obiettivo di facilitare il percorso verso l’occupazione. Questa stretta permetterà un risparmio stimato di circa 3 miliardi sui circa 8 spesi per il reddito.

La sospensione del RDC ha coinvolto 160mila famiglie che hanno ricevuto un messaggio dall’Inps riguardante la cessazione del sussidio a partire da agosto. Tra queste, alcune potrebbero rientrare nel programma grazie all’intervento dei servizi sociali dei comuni, ma 88mila sono già stati esclusi in seguito alle comunicazioni ricevute.

Per chi ha perso il RDC, è previsto che possa rientrare nel programma se entro la fine di ottobre sarà preso in carico dai servizi sociali dei comuni e questa informazione dovrà essere comunicata attraverso la piattaforma GePi. In tal caso, otterrà nuovamente il Reddito di Cittadinanza fino alla fine del 2023.

Tuttavia, la transizione non sarà semplice. L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ha segnalato problemi tecnici, soprattutto nell’elenco delle famiglie vulnerabili, e il fatto che i tempi siano molto stretti, considerando la gestione di questo processo in pieno agosto. Tra coloro che potrebbero rientrare nel sussidio ci sono persone con dipendenze, donne vittime di violenza, persone in carico ai servizi psichiatrici e i senza fissa dimora.

Il Sostegno alla Formazione e Lavoro (SFL) prevede il pagamento di 350 euro per un massimo di 12 mesi per ogni persona che avvia un percorso verso il lavoro ed è decaduta dal RDC. Pertanto, può essere erogato anche a più membri di una famiglia. La domanda per il SFL potrà essere presentata a partire dal primo settembre.

Questo sostegno sarà garantito a coloro che si sono già attivati per progetti utili alla collettività o percorsi di formazione tramite la piattaforma Siisl, che però al momento non è ancora attiva, ma si spera di attivarla in tempo. Il SFL sarà disponibile anche per coloro che partecipano ai programmi nazionali per la Garanzia Occupabilità Lavoratori.

Questi cambiamenti nel Reddito di Cittadinanza e l’introduzione del Sostegno alla Formazione e Lavoro riflettono l’impegno del governo italiano per favorire l’inclusione sociale e il percorso verso l’occupazione, nonostante le difficoltà tecniche e i tempi ristretti. Spetterà alle istituzioni gestire questa transizione per garantire il sostegno economico a chi ne ha bisogno, cercando di offrire opportunità e prospettive per una migliore qualità della vita.

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