La musica muove l’anima e fa bene al cuore. Tuttavia, essere musicisti in Italia, sopratutto per i giovani che intendono avvicinarsi al settore musicale, non è sempre facile a causa delle prospettive economiche che esso offre. Ma è grazie ad esempi come i fratelli Cutello che la nostra industria musicale può arricchirsi di nuove leve.
Il maestro Renzo Arbore li ha definiti i jazzisti italiani del futuro. Loro sono due gemelli di 24 anni: Matteo alla tromba, Giovanni al sassofono. Nati nel paesino siciliano di Chiaramonte Gulfi, grazie al loro straordinario talento, dalla banda di questo piccolo paese sono riusciti a perfezionare i loro studi al Berklee College of Music di Boston fino a calcare i palchi dei più importanti festival jazz al mondo come quello di Panama.
Insieme ci hanno raccontato da dove è nata la loro passione per un genere musicale, il jazz, ancora molto di nicchia tra i più giovani. Un genere che fa dell’ improvvisazione la sua cifra stilistica, portando con sé una significativa valenza sociale. Nasce infatti nelle ex colonie schiaviste statunitensi negli anni ‘20, anche se il primo ad incidere un disco jazz fu un siciliano, proprio come i nostri due enfants prodiges. Avvicinare il jazz ai più, contaminandolo con elementi in chiave funk e R&B elettronici: questa la loro missione. Dunque, chiudete gli occhi, ascoltate la loro musica e lasciate che Matteo e Giovanni vi trasportino in un locale jazz newyorkese degli anni ‘20 con la sola forza dei loro due strumenti: la tromba e il sax. Giovanni e Matteo Cutello, astri nascenti e promesse del jazz, in Italia e nel mondo.
