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L’allarme di Confartigianato: l’Intelligenza artificiale mette a rischio 8,4 milioni di lavoratori italiani

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Un allarme lanciato da Confartigianato mette in evidenza che ben 8,4 milioni di lavoratori italiani potrebbero essere a rischio a causa della diffusione dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’organizzazione ha condotto un’analisi sulla esposizione dell’IA nel mercato del lavoro italiano, rilevando che il 36,2% di tutti gli occupati subirà impatti significativi dalle trasformazioni tecnologiche e l’automazione dei processi.

La Lombardia risulta essere la regione più esposta a questo cambiamento, seguita dal Lazio. Tuttavia, il quadro europeo non è molto diverso, con Germania e Francia che registrano rispettivamente il 43% e il 41,4% dei lavoratori a rischio. In particolare, il Lussemburgo spicca con il 59,4% dei lavoratori in bilico.

Marco Granelli, presidente di Confartigianato, sottolinea che l’IA non deve essere temuta ma governata “dall’intelligenza artigiana”. Il rapporto evidenzia che le professioni più qualificate e intellettuali sono le più esposte alle trasformazioni, mentre quelle con una componente manuale non standardizzata sono a minor rischio.

La diffusione dell’IA potrebbe impattare anche i nuovi ingressi nel mondo del lavoro, mettendo a rischio il 25,4% dei lavoratori in entrata nelle imprese nel 2022, ovvero 1,3 milioni di persone. Le piccole imprese con meno di 49 addetti sono particolarmente colpite, con il 22,2% dei nuovi assunti a rischio.

Nonostante i rischi, il rapporto sottolinea anche l’opportunità rappresentata dall’IA. Infatti, il 6,9% delle piccole imprese italiane utilizza robot, superando la media europea (4,6%) e addirittura la Germania (3,5%). Inoltre, il 5,3% delle PMI utilizza sistemi di IA e il 13% prevede futuri investimenti in questa direzione.

Granelli conclude che l’IA deve essere gestita dall’intelligenza artigiana, per utilizzarla come strumento per esaltare creatività e competenze degli imprenditori italiani. L’IA, secondo lui, non può replicare il sapere artigiano che rende unico il made in Italy nel mondo.

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