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Immatricolazioni, le auto elettriche corrono in Europa ma l’Italia è indietro. Sorride Tesla

tesla auto elettriche

Il mercato delle auto elettriche cresce anche in Italia, ma con una quota di appena il 3,4% è ancora in netto ritardo rispetto agli altri grandi Paesi dell’Ue. Lo dicono i dati mensili relativi a luglio sulle immatricolazioni europee pubblicati dall’Acea, l’associazione europea dei produttori di auto. Intanto, chi ha puntato tutto sull’elettrico, come la Tesla di Elon Musk, registra una crescita senza paragoni.

Le immatricolazioni

A luglio 2023 le immatricolazioni di nuove auto nella Ue sono aumentate del 15,2% (+16,7% se si considerano Uk e Paesi Efta, ovvero Svizzera, Norvegia e Islanda) a quota 851,156; nei primi sette mesi dell’anno l’incremento è stato del 17,6%. Luglio, dice l’Acea, è il dodicesimo mese consecutivo di crescita, con il mercato dell’Unione che si riprende dopo i problemi alle catene di approvvigionamento dello scorso anno. Eppure i volumi da gennaio a luglio sono ancora inferiori del 22% rispetto al pre-pandemia (2019).

Tra le economie più grandi, se si considerano le immatricolazioni di luglio, l’Italia è ultima: prima ci sono Francia (+19,9%), in Germania (+18,1%), Spagna (+10,7%), con il nostro Paese a un +8,7%; siamo secondi dopo la Spagna se si considerano i primi 7 mesi dell’anno, con un +21%.

Ma qual è la situazione del settore delle auto elettriche? Dai veicoli a basse emissioni passa la transizione verde del trasporto su strada, un settore che secondo l’Agenzia internazionale per l’energia è responsabile di un sesto delle emissioni globali.

Italia, il ritardo delle auto elettriche e il successo delle ibride

A luglio, la quota di mercato delle auto elettriche a batteria in Ue è salita al 13,6% (rispetto al 9,8% dello stesso mese dello scorso anno). Sono ancora lontani i motori a benzina, che insieme al diesel rappresentano metà degli acquisti. Al secondo posto si confermano però le auto ibride elettriche con oltre un quarto del mercato, mentre le auto elettriche sono al quarto posto. Una quota che nel caso italiano precipita al 3,4%, mentre al primo posto, anche sopra al benzina, si segnala il successo delle macchine ibride con una quota del 35,6%.

Nell’ultimo mese le nuove immatricolazioni di auto elettriche a batteria (Bev, battery electric vehicle) nell’Ue sono aumentate del 60,6% a 115.971 unità. La maggior parte dei mercati dell’Ue è cresciuta con incrementi percentuali a due e tre cifre, tra cui Germania (+68,9%) e Francia (+32,4%) e il picco impressionante del Belgio (+235,9%). Anche in questo caso l’Italia è indietro: l’aumento è stato del 14,4%, con 4,091 immatricolazioni.

Se si considerano i primi 7 mesi dell’anno in Italia l’aumento è del 28,9% (36,760 unità), mentre Spagna, Germania e Francia raggiungono rispettivamente +66%, +37% e +45%. Complessivamente, le vendite di auto elettriche a batteria hanno registrato un aumento del 54,7% da gennaio a luglio, con 819.725 unità registrate.

Anche sommando le auto con la ‘spina’, ovvero elettriche pure (Bev) e plug in (Phev), il mercato italiano resta all’ultimo posto fra i maggiori mercati con una quota di mercato del 7,8%, ovvero il 3,4% dell’elettrico sommato al 4,4% del plug in. Come analizzato da Unrae, l’Unione nazionale dei rappresentanti veicoli esteri, in Germania le BEV sono a quota 20% e le PHEV al 5,9% (in forte calo per l’esclusione di questa categoria dagli incentivi a partire da gennaio).

Ma l’Italia rincorre anche Francia (Bev 13,1%; Phev 10,3%) e Regno Unito (Bev 16% e Phev 8,1%), e viene superata dalla Spagna (Bev 4,2%; Phev 6,4%).

In prospettiva, secondo l’Unrae, la situazione italiana sul mercato elettrico rischia di essere ancora peggiore alla luce delle prenotazioni degli incentivi. “Il ‘tiraggio’ infatti registra un calo rispetto al 2022: rispettivamente -21% per BEV e -32% per le PHEV da parte delle persone fisiche, -51% e -68% da parte delle persone giuridiche. Da qui si può prevedere un residuo complessivo a fine anno di circa 323 milioni di euro, pari al 55% dei fondi disponibili, che si andrebbe a sommare ai 272 milioni avanzati dai fondi del 2022”, dicono da Unrae.

Nei primi 7 mesi del 2023 in Italia le immatricolazioni di benzina e diesel sono aumentate del 21 e 13,8%: in questo caso il dato è superiore rispetto a quelli degli altri grandi Paesi (tranne il caso della Spagna che raggiunge il 21% nel benzina) con la Francia che addirittura registra un meno 28% per il diesel.

Intanto le nuove immatricolazioni di auto ibride elettriche sono cresciute del 31,6% a luglio, grazie a Germania (+46,6%), Francia (+32,8%), Spagna (+30,8%) e Italia (+16,7%), per un aumento cumulativo del 28,5%, con quasi 1,6 milioni di unità vendute tra gennaio e luglio: un quarto della quota di mercato, che è invece del 7,9% per le ibride plug in.

Cala la quota di Stellantis, Tesla cresce più di tutti

La classifica dei maggiori costruttori per immatricolazioni nell’Ue rimane invariata, con Volkswagen al primo posto e una quota di mercato del 26% nei primi 7 mesi dell’anno e un aumento di immatricolazioni del 23% rispetto all’anno precedente. Il gruppo Stellantis, al secondo posto con una quota del 18,5% (un anno prima era del 20,8%), ha immatricolato 1,164,655 vetture in sette mesi, con un +4,6%. La variazione è negativa se si considera solo il dato delle immatricolazioni di luglio: -6%. Se si considerano anche Uk e Paesi Efta, il calo è stato del 3,3%. A luglio, sempre considerando Regno Unito e Paesi Efta, vanno male sia Fiat (-4,9%) che Peugeot (-3,9%).

Anche nel dato sui costruttori i motori elettrici a batteria hanno un ruolo fondamentale: anche se con volumi di vendita molto inferiori ai concorrenti più grandi e una quota di mercato Ue del 2,4% (più che raddoppiata) nei primi 7 mesi dell’anno Tesla ha aumentato le immatricolazioni del 184%, e addirittura del 652% se si considera il solo dato di luglio.

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