Il vertical farming – forma di coltivazione agricola, realizzata con criteri ecosostenibili che prevedono risparmio di acqua e del consumo del suolo – nasce diversi anni fa ma le sfide che questo settore deve affrontare sono ancora molteplici, legate soprattutto alle difficoltà di applicazione su larga scala e alla complessità di gestione degli impianti.
Su questo fronte sta lavorando Zero, start up di Pordenone, che ha sviluppato un modello basato sulla tecnologia per rendere sostenibile l’indoor farming. Grazie alla combinazione di hardware e software, Zero ha infatti costruito Zero Modular Architecture, in grado di realizzare in modo standardizzato una serie di impianti, con l’obiettivo di abbassare i costi e rendere le metodologie applicabili su larga scala.
É grazie alla partnership con Dell Technologies che Zero ha potuto definire questa architettura: con l’utilizzo di diverse componenti tecnologiche – che includono i server PowerEdge, i dispositivi server Rugged e l’ infrastruttura di data center come rack e UPS – è stato possibile costruire una piattaforma in grado di gestire il flusso dei dati e l’operatività degli impianti attraverso i sensori e i sistemi edge per l’analisi, controllando in modo granulare tutte le variabili che determinano la crescita delle piante – temperatura, umidità, luce etc. – e garantendo il ciclo di coltivazione.
La partnership tra Zero e Dell Technologies è alla base del progetto Future Farming Disctrict (in collaborazione con Iseo Idro) situato a Capriolo (Brescia) che sarà completato entro il 2025 con l’obiettivo di realizzare un ecosistema circolare in grado di abbinare la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili con impianti di coltivazione in vertical farming configurati in modo intelligente e automatizzato.
Dell Technologies è impegnata al fianco di Zero per la realizzazione di un data center e per l’implementazione di tecnologie di Virtual Desktop Infrastructure. Sfruttando le peculiarità e flessibilità dei sistemi iperconvergenti si potranno abilitare collegamenti esterni a livello globale e governance centralizzato.
L’approccio adottato per superare la semplice integrazione delle diverse tecnologie a vantaggio di una visione olistica ha portato Zero a disporre di un sistema modulare, un’infrastruttura tecnologica abilitante che permette di configurare la coltivazione sulla base dello spazio che realmente si dispone, con precise metriche di valutazione, e di costruire impianti in serie, generalmente localizzati in spazi industriali dismessi e alimentati con energia pulita.
