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Tassi bancari in aumento, l’impatto sulle famiglie e le piccole banche

soldi tredicesime Fortune Italia

I tassi bancari in Italia continuano ad aumentare, con effetti sia sui prestiti che sui depositi. Tuttavia, le polemiche sulla tassa sugli extraprofitti bancari e le pressioni politiche potrebbero portare a modifiche nelle normative.

Il bollettino mensile dell’Associazione bancaria italiana (Abi) rivela che ad agosto il tasso medio sui depositi è salito allo 0,80% rispetto allo 0,76% di luglio. Tuttavia, sui conti correnti, il tasso rimane basso, passando dall’0,38% al 0,40%. La risposta numerica alle critiche sul mancato adeguamento dei tassi attivi si trova nei nuovi depositi a durata prestabilita, come i certificati di deposito e i depositi vincolati, che offrono un rendimento del 3,36% ad agosto. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto al tasso dello 0,29% di giugno 2022, prima dell’aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE). A luglio, in Italia, questo tasso era al 3,28%, superiore a quello medio dell’eurozona (3,15%).

Le nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso offrono un rendimento ancora più elevato, con un tasso del 4,63% contro l’1,31% di giugno 2022.

Tuttavia, alcuni artigiani della CNA di Mestre rimangono critici riguardo ai tassi bancari attuali, sottolineando che il livello della BCE è analogo a quello di 15 anni fa, quando i tassi bancari erano più alti. Sostengono che, se i tassi bancari tornassero su quei livelli, le famiglie e le imprese italiane avrebbero a disposizione 14,6 miliardi di euro in più da spendere. È importante notare che il contesto economico attuale è diverso da quello di 15 anni fa, quando si verificò la crisi di liquidità a seguito della bancarotta di Lehman Brothers.

Parallelamente all’aumento dei tassi sui depositi, i tassi sui prestiti sono anch’essi in aumento ad agosto, con una media del 4,48% rispetto al 4,42% di luglio. Per le nuove operazioni di mutuo per l’acquisto di abitazioni, il tasso richiesto è del 4,29%.

La differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta di famiglie e società non finanziarie, conosciuta come “spread”, si è ridotta a 157 punti base ad agosto. Tuttavia, le decisioni della BCE continuano a influenzare in modo restrittivo i prestiti, che sono diminuiti del 3,3% rispetto all’anno precedente, con una contrazione più marcata per le imprese (-4,0%).

Le sofferenze bancarie stanno aumentando, raggiungendo 16,5 miliardi di euro ad agosto, in aumento di 2,2 miliardi rispetto ai livelli precedenti. Tuttavia, questo livello è ancora lontano dai picchi raggiunti nel novembre 2015 quando le sofferenze bancarie ammontavano a 88,8 miliardi di euro.

Inoltre, le polemiche sugli extraprofitti bancari e le discussioni politiche stanno portando a una possibile modifica delle normative, con alcune forze politiche che valutano cambiamenti per evitare impatti sulle banche più piccole. Nonostante le controversie, la tassa sugli extraprofitti bancari voluta dal governo di Giorgia Meloni sembra destinata a essere confermata, anche se il gettito previsto potrebbe subire riduzioni.

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