L’Italia è il secondo produttore di acciaio dell’Unione Europea, undicesimo a livello mondiale.
E di acciaio si è parlato all’evento I’m Steel Here, che ha lanciato la prima campagna di comunicazione italiana sulla sostenibilità di questo materiale, componente fondamentale nella realizzazione di edifici e infrastrutture, finalmente riconosciuto come uno dei protagonisti della transizione ecologica, grazie alla sua natura circolare, versatile, resistente, durevole e riciclabile.
“Gli investimenti nel settore delle costruzioni dovranno prediligere materiali circolari con un ciclo di vita più lungo e rinnovabile come l’acciaio” ha dichiarato Caterina Epis, Presidente di Fondazione Promozione Acciaio, l’ente che ha organizzato la campagna, patrocinata da Enea, Federacciai, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Lombardia.
Un progetto lungimirante quello di I’m Steel Here, che mira a porre le basi per un futuro in cui il riconoscimento della circolarità dei prodotti in acciaio guidi le scelte dei materiali in fase di progettazione.
L’intento della campagna è anche quello di sensibilizzare, attraverso il confronto tra gli attori della filiera, l’opinione pubblica, gli investitori e le istituzioni sulle specificità del settore delle costruzioni in acciaio e diffondere la cultura di un’edilizia più responsabile, attraverso la promozione di un approccio circolare, con un occhio attento alla trasformazione, alla rigenerazione dei materiali e alle tecnologie costruttive off-site ed industrializzate.
Se si considera che, a livello mondiale, il settore edilizio è responsabile del 40% circa del consumo energetico globale e della medesima percentuale di emissioni di CO2, appare evidente come il tema della neutralità carbonica degli edifici sia di primaria importanza. Per questo, l’adeguamento degli edifici alle nuove normative consentirebbe la transizione verso gli obiettivi europei, diminuendo l’impatto sul pianeta e riducendo i consumi energetici a favore di un maggiore comfort abitativo.
In questo contesto, quello dell’acciaio rappresenta un settore capace di innovarsi continuamente e proiettarsi verso un futuro a impatto zero, infatti oltre il 35% degli investimenti del comparto è rivolto al miglioramento delle performance ambientali, della salute e sicurezza sul lavoro. Con un target dell’85%, l’Italia fa registrare il più alto tasso di riciclo dell’acciaio tra i paesi dell’Unione Europea e importanti investimenti che i produttori siderurgici stanno compiendo nell’adozione delle migliori tecniche disponibili (BAT), oltre che con la certificazione ambientale dei loro prodotti, una fra tutte, l’EPD, la dichiarazione ambientale di prodotto.
Dal 2000 ad oggi si calcola una riduzione del 33% dei consumi energetici totali per tonnellata di acciaio, per un comparto che registra valori di efficienza energetica del 38% più positivi rispetto alla media europea. Ancora, dal 2010 al 2020 si calcola una riduzione di circa 2,7 mc di acqua prelevata per tonnellata di acciaio prodotto. Più del 90% delle acciaierie nazionali è dotato di un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001. Numeri che dimostrano come l’innovazione dei processi produttivi che sta interessando il comparto siderurgico nazionale voglia portare l’Italia all’orizzonte del 2030, con un settore alimentato esclusivamente da corrente elettrica, per un materiale riciclabile al 100% che può essere utilizzato un’infinità di volte senza perdere le sue proprietà.
“L’uso sostenibile dell’acciaio si esprime con una nuova cultura del costruire e un nuovo linguaggio architettonico. Si tratta di pensare all’intero ciclo di vita degli edifici, alla qualità della vita delle persone che li abitano, e al rapporto etico con l’ambiente”, ha dichiarato Patricia Viel, architetto Acpv Architects e Ambassador I’m Steel Here.