NF24
Cerca
Close this search box.

Mediobanca, la sfida della Delfin di Del Vecchio a Nagel per il vertice di Piazzetta Cuccia

La battaglia per il controllo del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca si fa sempre più intensa, con la holding Delfin, guidata dalla famiglia Del Vecchio, che ha presentato una lista di cinque candidati per il rinnovo del consiglio. Questa mossa mette in luce la sfida in corso tra Delfin e il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, con il quale non è stato possibile raggiungere un accordo per una lista condivisa.

La lista di Delfin è composta, in ordine, dall’ex chief risk officer di Generali, Sandro Panizza, l’ex consigliera del Leone e professoressa di economia all’università Roma Tre, Sabrina Pucci, l’ad di Illy Caffé e consigliera di Essilux, Cristina Scocchia, l’ex segretario generale della Fondazione Crt, Massimo Lapucci, e il presidente di Covivio, Jean-Luc Biamonti.

Per quanto riguarda il collegio sindacale, Delfin ha indicato Mario Matteo Busso e Barbara Tadolini come membri effettivi, provenienti dai collegi sindacali di Terna ed Enel, rispettivamente. Il candidato supplente è Angelo Rocco Bonissoni.

Delfin ha scelto di non optare per un ‘listone’ più ampio a sette, che avrebbe rischiato di portare a un consiglio di amministrazione senza una chiara maggioranza, una mossa che avrebbe sollevato preoccupazioni presso la Banca Centrale Europea (BCE). Tuttavia, non si è nemmeno accontentata dei due posti riservati dalla legge di Mediobanca alla lista di minoranza arrivata per prima.

Se la lista di Delfin verrà confermata vincente nell’assemblea prevista per il 28 ottobre, conquisterà cinque dei quindici posti nel consiglio di amministrazione di Mediobanca. Se invece prevale la lista guidata dall’ad Alberto Nagel (nella foto in evidenza) e dal presidente Renato Pagliaro, solo Panizza e Pucci entreranno nel consiglio, mentre gli altri dodici posti saranno occupati dalla lista del consiglio di amministrazione attuale.

La battaglia per il controllo di Mediobanca si basa in gran parte sulla caccia ai voti degli azionisti. L’affluenza prevista all’assemblea potrebbe superare il 75%, con Delfin e il gruppo Caltagirone che partono con circa il 30% dei voti e il management che può contare sul 10% del patto di consultazione, oltre a voti amici al di fuori del patto, come quelli di Unipol (2%). Anche il sostegno dei fondi sarà cruciale, dato che hanno beneficiato delle performance di Mediobanca nel passato.

Le valutazioni dei proxy advisor, attese per la metà di ottobre, saranno fondamentali per influenzare l’opinione degli azionisti.

Nel frattempo, Generali ha ufficializzato l’ingresso di Giulio Terzariol, cfo di Allianz, come ceo Insurance. Questo importante innesto dimostra l’attrattività di Generali e allarga la platea dei candidati interni alla poltrona di ceo, attualmente occupata da Philippe Donnet. La creazione di questa nuova divisione mira a migliorare il coordinamento strategico tra le aree geografiche e a semplificare l’organigramma del gruppo.

Il futuro di Mediobanca e Generali è ora nelle mani degli azionisti, che dovranno decidere il destino delle rispettive società in due assemblee cruciali.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.