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Maker Faire Rome 2023: tre giorni per gli innovatori di tutte le età

Dietro l’innovazione ci sono le persone. Questo il fil rouge dell’undicesima edizione di Maker Faire Rome, che ha preso ufficialmente il via con l’Opening Conference al Gasometro, che ha ospitato l’evento negli ultimi tre anni. Fra le novità, il ritorno in Fiera di Roma: in programma dal 20 al 22 ottobre, l’evento dedicato agli innovatori quest’anno raddoppia il numero degli espositori, oltre 600 rispetto ai 300 dell’edizione 2022, distribuiti tra 7 padiglioni su 100mila mq di spazi espositivi.

Innovatori come noi’ è il tema della Maker Faire Rome, l’invito rivolto a tutti i visitatori a scoprire l’innovatore nascosto in ciascuno di loro.
La missione dichiarata dalla Maker Faire è proprio quella di aiutare le persone e le imprese ad abbracciare l’innovazione, perché i protagonisti dell’innovazione rappresentano la spinta all’imprenditorialità e allo sviluppo di prodotti e servizi.

Creare una forma di costruzione del futuro, è questa la formula della Maker Faire, che mette in connessione piccoli e grandi innovatori, uniti dalla comune  curiosità. C’è anche chi guarda all’innovazione con sospetto, come ad un pericolo, con ansia. Credo invece che possiamo riportare l’ottimismo ”, sono le parole di Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, che racconta la sua visione dell’innovazione, fatta di curiosità e spinta creativa, come quella che anima i bambini. “I più piccoli fanno delle domande  che nessuno di noi farebbe. Ecco, dovremmo mettere al centro le persone che si fanno le domande e che hanno sogni, quei sogni che l’innovazione può aiutarci a raggiungere”.

Maker Faire ha quindi un compito specifico: mettere in rete gli innovatori, e sostenere l’innovazione che entra nelle nostre vite. C’è un grande interesse europeo verso la digitalizzazione, e una grande necessità di conoscere meglio gli innovators. “Maker faire offrirà grandi opportunità di ascoltare le emozioni del fare impresa, le difficoltà che si incontrano” ha raccontato Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera, sul palco dell’opening “voglio sottolineare che quest’anno ci sarà un padiglione speciale, importantissimo, sulla Cyber Security: aumenta la digitalizzazione e al contempo crescono gli attacchi, sempre più raffinati”. La sezione dedicata alla Cyber Security è dedicata anche alle strategie di difesa che possono essere utili per aziende e privati. Conclude Mocci: “L’Italia è un paese di inventori, e questa tre giorni arricchirà ciascuno dei visitatori”.

L’innovazione italiana viene anche esportata, anche se all’estero il nostro Paese è più conosciuto per settori quali la moda e l’agroalimentare. Maker Faire Rome lavora dal 2017 con il supporto di Ice – Istituto per il commercio estero – per internazionalizzare le startup, con un percorso in otto paesi esteri, e porta all’evento investitori e acceleratori esteri: in questa edizione si conta la presenza di circa 60 operatori stranieri.

L’innovazione ha un grande peso nel definire la struttura del futuro o, come dice Rielke: il domani è in noi molto prima che accada. A fare questa citazione è l’on.  Federico Mollicone, presidente della VII commissione alla Camera, che racconta quanto sia importante “capire dove l’intuizione incontra la creatività, l’intelligenza umana e l’istinto, con la finalità specifica della realizzazione di impresa”. Che può essere anche un tentativo destinato a fallire, questo deve essere lo spirito degli startupper, anche se nella cultura mediterranea il fallimento inteso come step del percorso di crescita non è molto diffuso. Ma può anche “diventare un’idea geniale, e poi magari diventare un brevetto, un sistema industriale e poi magari una grande azienda”. Il dovere delle istituzioni, secondo Mollicone, è quello di  “accompagnare, dare spazi e strutture all’innovazione, a questo servono incubatori e acceleratori. In Italia ci sono 14mila imprese iscritte al registro speciale, più di 2000 founder hanno meno di 35 anni”.

Un momento della performance ‘Body Into the Fight’

Sul palco dell’opening si sono poi alternate performance artistiche, con innesti di innovazione, come quella del ‘Body Into the Fight’ una performance di danza eseguita da Karim Dandé, performer circense, che ha indossato una protesi realizzata dalla Sony.  Si è partiti dal lavorare sul concetto di ipercorpo, e di dimensione aumentata, per arrivare a comprendere come la tecnologia possa scatenare la creatività.  La protesi utilizzata è stata concepita per la dimensione sportiva, atletica, non artistica, ma è stata riadattata  nella dimensione dell’arte.

Ospite d’onore dell’evento inaugurale è stato Hiroshi Ishiguro, professore dell’Università di Osaka e padre della robotica genomica, che sarà anche presente alla Maker Faire Rome, come tutti i protagonisti della serata. Suo il motto “robotic is not about robot, is about pepole”.

Partendo dall’idea che lo sviluppo tecnologico si fonde con il pensiero nella sua accezione più alta, con la filosofia, l’etica, lo studio del pensare e dell’essere umani, Ishiguro sogna un mondo simbiotico dove gli umani coesistano con i robot, e soprattutto in cui gli umani possano utilizzare dei propri Avatar. Per anni lui ha lavorato al suo gemello, un robot che gli assomiglia anche nell’aspetto, oltre che nella voce e nei gesti. L’idea dello scienziato è che gli esseri umani possano cominciare ad utilizzare i propri avatar per svolgere attività che non riescono a fare loro, come presenziare a più eventi simultaneamente.

Questi sono solo alcuni esempi del percorso di innovazione che fa della Maker Faire Rome 2023 un luogo di appuntamento per tutti gli esperti e appassionati del settore.

Intervista a Hiroshi Ishiguro, in occasione della Maker Faire Rome 2023

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