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La GenZ sceglie la cultura condivisa, e la impara dai Podcast

La cultura si evolve, con nuovi linguaggi e nuove forme. Quella musicale, in particolare, è stata oggetto di numerosi cambiamenti, per alcuni aspetti radicali se si guarda agli strumenti e alle modalità di ascolto. In pochi anni si è passati dal vinile, alle audio cassette e poi al Cd, fino alle attuali piattaforme di streaming musicale. La Generazione Z, in particolare, continua a proporre nuovi punti di vista quando si parla di cultura: l’81% degli Z è convinto che non esista più una cultura unica di riferimento, che la cultura non può essere universale e non resta immutata nel tempo. E’ quanto emerge dalla ricerca ‘Culture Next’, promossa per il quinto anno consecutivo da Spotify. In particolare, in merito agli ascolti, nella prima metà del 2023 la GenZ ha ascoltato oltre 560 miliardi di canzoni e più di 3 miliardi di episodi di podcast, con un aumento del 76% rispetto al 2022. Il 66% ritiene che i podcast insegnino tematiche che vorrebbero aver imparato a scuola, per il 52% i podcast sono strumenti che avvicinano allo zeitgeist, alla cultura contemporanea, più di qualsiasi altra forma di media.

Sembra quasi di essere tornati ad una forma di condivisione orale della cultura, che ora però viene realizzata con strumenti tecnologici avanzati. Per comprendere meglio il cambiamento in atto, almeno secondo i dati del rapporto,  abbiamo  parlato con Alberto Mazzieri, Head of Sales Southern Europe di Spotify, che ci ha raccontato come l’ascolto sia effettivamente la nuova forma di acquisizione di nozioni, informazioni, e scoperta di mondi musicali nuovi.

Non solo musica. Spotify ha inserito il servizio Podcast nel 2016 in Italia, e oggi i numeri parlano di un totale di ascolti pari a 560 mld di canzoni e 3 mld di episodi di podcast (dati riferiti alla GenZ). Sono numeri destinati a crescere? E quali sono i dati relativi all’Italia?
I GenZ sono il gruppo di ascoltatori di musica e podcast in più rapida crescita. L’ascolto sta assumendo sempre maggiore importanza nella vita quotidiana di questa generazione. Quando abbiamo chiesto loro quale fosse stato il più grande evento culturale dello scorso anno, sono stati due volte più propensi a menzionare un brano, album o podcast che hanno ascoltato a ripetizione rispetto ad alcuni dei maggiori eventi che hanno dominato le notizie e i social media.
Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo riscontrato che la GenZ ha generato quasi 50 milioni di ascolti di podcast su Spotify nel primo semestre del 2023, portando a un aumento del 71% rispetto all’anno precedente.

Alberto Mazzieri – Head of Sales Southern Europe di Spotify

Il report annuale Culture Next 2023, giunto alla terza edizione, racconta le abitudini di ascolto della GenZ, che dichiara di usare i podcast per informarsi. Il report racconta anche quale è il ‘genere’ di approfondimento preferito?
I podcast sono emersi come mezzo coinvolgente e attendibile di informazioni culturali: gli utenti ascoltano gli episodi dall’inizio alla fine, indipendentemente dalla lunghezza. Categorie come True crime, che ha una durata media superiore a 40 minuti per episodio, e Commedia che dura più di 50 minuti,  hanno tassi di completamento medi superiori all’80%.
Questo probabilmente perché il 75% della GenZ in Italia concorda sul fatto che i podcast permettono di approfondire qualsiasi argomento, portando gli utenti fino in fondo alla questione.
Le diverse categorie più interessanti risultano essere : Sport, con un aumento degli ascolti pari al +100% rispetto allo scorso anno, Scienze (+23%), Musica (+17%), True Crime (+133%).
I podcast saranno anche in prima linea nell’istruzione della prossima generazione, portando un evidente sconvolgimento per modalità,  contenuti e canali di apprendimento dei più giovani. L’ascolto di podcast della categoria Istruzione è aumentato, ad esempio, del 58% nell’ultimo anno in Italia, mentre i notevoli incrementi in Religione/Spiritualità (+218%), Salute e fitness (+110%) e Storia (+79%), tra gli altri, indicano una generale e articolata sete di conoscenza.

L’ascolto di musica viene condizionato da nuovi strumenti e nuove abitudini: l’ascolto a velocità aumentata dei brani ci ha molto stupito…
Da tempo sappiamo che la Gen Z è la generazione con la mentalità più internazionale rispetto a tutte le altre. Ma l’interesse di questa generazione per le comunità globali è diventato ancora più forte perché la possibilità che un fenomeno diventi virale ha cambiato la portata della cultura: il 65% concorda sul fatto che ‘le tendenze virali possono far evolvere la cultura più rapidamente che mai’. E stare al passo con la cultura in generale non è negoziabile per loro, anche quando la vita diventa troppo frenetica o la coda di contenuti si allunga. L’esempio più calzante riguardo a questo sta proprio nell’ascolto a velocità aumentata di brani e podcast: il 38% della Gen Z in Italia ha ascoltato un podcast a una velocità superiore al normale nell’ultimo anno mentre più della metà (59%) ha riprodotto brani a un tempo più rapido, più dei millennial (rispettivamente 37% e 38%).

Spotify ha lanciato, a febbraio 2023, l’AI DJ, di cosa si tratta e come nasce?
Parliamo di personalizzazione, che è il cuore di ciò che facciamo.
Il bello di queste esperienze è la possibilità di ascoltare il brano musicale più giusto per ogni momento della giornata. E su questa scia, l’innovazione AI DJ sfrutta la potenza dell’intelligenza artificiale in un modo completamente nuovo: si tratta di una guida AI personalizzata che conosce così bene i gusti musicali degli utenti da poter scegliere cosa riprodurre al posto loro. Con AI DJ, infatti, gli ascoltatori possono vivere un’esperienza profondamente personalizzata e personale, come mai prima d’ora: hanno cioè a disposizione una line up musicale selezionata, insieme a informazioni su brani e artisti che riteniamo possano piacere al singolo utente. Per creare AI DJ abbiamo  ripensato il modo in cui gli utenti ascoltano musica su Spotify. Grazie alla collaborazione con Open AI abbiamo utilizzato l’AI generativa per offrire a tutti gli ascoltatori informazioni approfondite sulla musica, gli artisti o i generi che stanno ascoltando. Dalla ricerca Culture Next è emerso che, dal suo debutto su Spotify a febbraio 2023, la GenZ ha utilizzato il nostro DJ  per ascoltare oltre 1,5 miliardi di minuti di musica e consigli in tutto il mondo, dimostrando quindi quanto forte sia entrato nella quotidianità dei nostri utenti. Per il momento AI DJ non è ancora disponibile per il mercato italiano.

Condivisione di playlist blend, sta prendendo piede anche in Italia?
Nella prima metà del 2023, la Gen Z ha rappresentato il 65% del totale nella condivisione di playlist Blend. Questo dimostra come questa sia la generazione che più utilizza questa funzione, e anche come essa stia legando più a fondo con i propri amici rispetto alle altre.

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