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Pnrr e architettura, bilancio in chiaroscuro

Un grande progetto in ritardo, quello di Hadid a Reggio Calabria, la rinascita di palazzo Fuga a Napoli. E qualche chance persa

Quanta architettura c’è nei progetti legati al Pnrr? Agli albori del Piano, nel 2021, l’allora ministro dei Beni culturali Dario Franceschini annunciava 12 interventi di recupero di altrettanti complessi di valore storico-architettonico in disarmo. Due anni dopo l’iniziativa appare in chiaroscuro. E resta da capire come impatterà sui progetti dei comuni la rimodulazione del programma voluta dal Governo, con i tagli su rigenerazione urbana (3,3 mld) e Piani urbani integrati (2,5 mld). Ma vediamo i progetti nel dettaglio, iniziando con le buone notizie: l’architettura con la “a” maiuscola c’è, anche al Sud: Reggio Calabria avrà il museo del Mediterraneo firmato Zaha Hadid da 13mila mq. Una storia all’italiana, ma stavolta a lieto fine: lo studio londinese guidato da Hadid (scomparsa nel 2016) vinse il concorso nel 2009, l’affidamento della progettazione esecutiva risale al 2013. Poi, come spesso accade, le casse vuote hanno bloccato tutto. Fino all’arrivo dei benedetti soldi Ue: circa 113 milioni, 60 da Pnrr più 53 del Pon Metro plus 2021-2027. Dal Comune si ipotizza con ottimismo l’inizio dei lavori del “lotto zero” già entro fine anno. Risalendo lo Stivale, a Milano, a maggio, palazzo Marino ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione della Biblioteca europea di informazione e cultura-Beic (dopo che anni addietro un altro concorso, vinto da Bolles+Wilson, era finito per sempre in un cassetto). Invitalia, intanto, ha indetto la gara d’appalto per i lavori. Lo stanziamento complessivo è di 130,7 milioni (più di 101 dal Fondo complementare al Pnrr). Progetto del team guidato da Onsitestudio, che ha vinto il concorso internazionale; iniziativa oggetto di un’inchiesta aperta nelle scorse settimane dalla procura per turbativa d’asta. Di biblioteca in biblioteca: sotto la Mole i cantieri per la realizzazione di “Torino Esposizioni – Parco del Valentino” partono a marzo 2024, con i disegni esecutivi in arrivo entro fine anno: investimento di circa 160 milioni che darà vita a una nuova Biblioteca centrale nel Padiglione Nervi di Torino Esposizioni, oggi dismesso. A Trieste 40 milioni sono stanziati per il recupero del Porto Vecchio, che diventa “Porto Vivo”: 66 ettari fronte mare per uno spazio pubblico pedonale e ciclabile, un mix di natura, arte, sport, educazione e socializzazione. A giugno la giunta Dipiazza ha sottoscritto il verbale di validazione del progetto esecutivo del viale monumentale (porzione dei lavori da 20 milioni), che va immediatamente in gara per l’esecuzione. A Bari stanno per partire i primi due lotti del parco di Costasud: a fine luglio il Comune ha dato l’okay alla progettazione definitiva, si passerà all’esecutiva per arrivare ai lavori entro fine anno. Finanziato con 75 milioni, Costasud creerà la più vasta area verde della città: sei chilometri tra lungomare monumentale novecentesco, spiagge urbane e quartieri a est e a sud del centro. Sempre nel Mezzogiorno, a Napoli ci sono 67 milioni per la rigenerazione del Real Albergo dei poveri di palazzo Fuga (tema trattato su Fortune dello scorso maggio), che ospiterà un centro culturale polifunzionale, una seconda sede del Mann, museo archeologico, nonché la biblioteca nazionale partenopea. Qui siamo ancora al protocollo d’intesa, firmato lo scorso marzo dal sindaco Manfredi e dal ministro della Cultura, Sangiuliano, che assicura che i lavori inizieranno tra fine 2023 e inizio 2024. Con circa 70 milioni Genova restaurerà e valorizzerà il sistema dei forti e della cinta muraria di Forte Begato, con tanto di (contestata) funivia: cantieri al via in gran parte in autunno. Ambiziosa la porzione veneziana del pacchetto, da 170 milioni: lavori cominciati a fine 2022 per un polo permanente sull’arte contemporanea negli spazi in uso alla Biennale: Arsenale, Giardini, Palazzo del Cinema, Sala Darsena e Sala Perla al Lido. Si parlava di vicende all’italiana, e ce n’è un’altra. Ancora in Sicilia. L’ex manifattura tabacchi di Palermo, già lazzaretto nel XVII secolo, doveva diventare un centro polifunzionale con sale per congressi e intrattenimento, uffici, sale espositive e multisala. Ma palazzo delle Aquile non ha rispettato le scadenze, perdendo i relativi 33 milioni. Ora la pratica è passata a Cdp Immobiliare, Cnr, Comune e Sovrintendenza. Mentre a Trapani 27 milioni andranno alla fortezza portuale della Colombaia: il progetto esecutivo è pronto, i lavori dovrebbero partire nei primi mesi del 2024. In questo blocco c’era anche il rifacimento di uno stadio di calcio: ben 95 milioni per l’Artemio Franchi di Firenze, con un concorso internazionale vinto da Arup Italia con Mario Cucinella Architects per il masterplan. Ma ad aprile la Commissione Ue ha detto no, a questo e allo stadio di Venezia. C’è, infine, il capitolo Pinqua, Programma innovativo nazionale sulla qualità dell’abitare, incorporato nel Pnrr. E va registrato che qui si trovano alcuni esempi di buona architettura. A Milano per esempio sono cominciati a luglio i lavori per la nuova biblioteca nel quartiere Lorenteggio – Giambellino. Progetto e direzione lavori sono dello studio Grau Urtzi e di Coprat, vincitori del concorso internazionale promosso dal Comune.

*Alessio Garofoli / giornalista PPAN

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