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Atac, pm verso l’archiviazione dell’inchiesta sui roghi. Mottura: “Pronti al Giubileo”

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I nuovi autobus di Roma potrebbero consentire ad Atac, la società che gestisce i trasporti della Capitale, di mettersi alle spalle l’epoca dei ‘flambus’, cioè i roghi dei mezzi su gomma. Il rinnovo del parco mezzi (e il pensionamento dei vecchi autobus) avrebbe convinto sulla sicurezza dei trasporti la Procura di Roma, che sarebbe quindi vicina all’archiviazione dell’inchiesta aperta dopo i 31 roghi avvenuti tra 2020 e 2022.

La richiesta di archiviazione “in via di elaborazione”, ha riportato il Corriere della Sera, poggerebbe su una relazione di Giovanni Mottura, amministratore unico di Atac che il 29 dicembre scorso ha presentato alla Procura il documento sullo stato di avanzamento delle azioni di mitigazione del rischio incendi per gli autobus romani.

A Fortune Italia Mottura conferma che il ricambio della flotta è stato al centro della strategia contro i roghi sin dal 2020. E che, con un’età media degli autobus dimezzata rispetto all’anno della pandemia, i trasporti su gomma di Roma saranno pronti al Giubileo del 2025.

Atac, il piano che ha convinto la procura. Via gli Euro 3

Al centro della relazione presentata da Mottura a dicembre scorso c’è il Piano di rinnovo della flotta proposto da Atac a Roma Capitale, che prevede l’acquisizione di 1.054 veicoli – aggiornati poi a 1.057 – tra 2022 e 2026, “con la completa sostituzione della flotta Euro 3, avente un’età media di 18 anni, con n. 150 bus ibridi”, si legge nella relazione presentata alla Procura. “A oggi sono entrati in funzione altri 100 ibridi Mercedes. Ora parte la stagione degli elettrici”, riassume l’amministratore a Fortune Italia.

Al 2026, quindi, i mezzi con motore diesel scenderanno dal 70 al 34%, quelli a zero emissioni passeranno dal 2 al 23%.

Soprattutto, l’età media dei mezzi per il 2026 sarà di circa 5 anni.

Già oggi, secondo il documento di Atac, il rischio incendi è stato ridimensionato: “L’attuazione del piano di rinnovo della flotta e le azioni specifiche di mitigazione del rischio incendi, hanno generato una radicale riduzione del fenomeno, tanto da poterlo considerare del tutto marginale e poco significativo”, dice la relazione citando le medie nazionali Asstra riferite ai roghi.

 

Un grafico sui roghi di autobus dalla relazione presentata da Atac in Procura

I numeri dell’emergenza ‘flambus’

Le immagini degli autobus Atac in fiamme hanno riempito i giornali per anni, e occupano da tempo gli uffici della procura: quella verso l’archiviazione è infatti solo l’ultima delle indagini aperte sugli autobus romani, che hanno già portato al rinvio a giudizio di diverse persone tra funzionari e meccanici. Ma è l’indagine ora verso l’archiviazione che avrebbe potuto portare a un quadro di responsabilità manageriale.

L’inchiesta riguarda i roghi avvenuti dal 2020 ma l’anormale numero di bus romani in fiamme risale ad ancora prima. Il 2018 è stato il picco, per Atac: ci sono stati 49 casi di incendio. Nel 2022 i roghi sono stati tre. Già in un’intervista della scorsa primavera con Fortune Italia, Mottura aveva dichiarato che il merito della riduzione dei casi d’incendio era da attribuire al “rinnovo della flotta”.

Tra i temi al centro dell’ultima indagine c’erano i problemi relativi alla manutenzione, alla mancanza dei pezzi di ricambio, e alla circolazione di mezzi a rischio incendio.

Secondo Mottura i problemi riscontrati negli scorsi anni andavano anche oltre la mancanza di manutenzione.

Per questo nel corso degli anni sono arrivati centinaia di nuovi mezzi, facendo scendere l’età media della flotta, che nel 2020 era di 12 anni. Oggi è dimezzata, a 6-7 anni, spiega Mottura.

Nello stesso anno in cui è arrivato Mottura Atac aveva appena iniziato il percorso del concordato preventivo, con un miliardo e mezzo di debiti da pagare.

Oggi la procedura di concordato preventivo è terminata, ed è la voce degli investimenti programmati per il prossimo biennio – grazie a fondi Pnrr e Giubileo – a valere oltre un miliardo.

Proprio nel concordato di Atac “si era deciso di avere 700 nuovi autobus immessi nella flotta”, racconta Mottura, “ma nessuno ancora aveva provato a trovare una strategia per affrontare la situazione”.

Atac, la strategia contro i roghi

Mottura racconta che guardando alla dinamica dei tanti episodi di flambus “gli incendi erano troppo causali, venivano da depositi diversi… Ci doveva essere una lettura strategica, e mi sono convinto dall’inizio che la causa principale del problema fosse la vetustà del parco, che andava oltre i limiti del normale”.

La “strategia” di Mottura è quindi passata dalla consulenza di un “super esperto indipendente” che si facesse interprete delle esigenze della procura come consulente dell’azienda.

Così si è capita quanto fosse profonda la correlazione tra incendi e anzianità di servizio dei mezzi. Quest’ultima “genera delle criticità nella manutenzione che non sono neanche previste dalle case costruttrici: gli autobus non hanno una scadenza, posto che abbiano la giusta manutenzione. Il problema è che un autobus che gira 10 anni a Roma ha uno stress superiore alla media”. Per invertire la tendenza ai guasti la manutenzione serve, tanto che fa parte della relazione di dicembre alla Procura. Ma “la rotta si è invertita con il fortissimo rinnovo del parco mezzi”, dice Mottura.

Alla crescita del parzo mezzi Atac è arrivata nonostante le difficoltà di questi anni che ancora pesano sul bilancio. Dal 2020 in poi solo una parte dei ricavi provenienti dai biglietti è stata recuperata: una voce che ancora segna un -30% al 2022, mentre a crescere sono stati i costi, spinti dall’inflazione e la crisi energetica. Secondo Mottura tutto il settore italiano va verso un 15-20% di ricavi in meno da bigliettazione rispetto al pre pandemia”.

Gli obiettivi di Atac

Il 2023, spiega Mottura, “è un anno con un contratto di servizio prorogato: il nostro obiettivo è quello di mantenere l’equilibrio nonostante sia un anno in perdita”.

Il pareggio verrà raggiunto dal 2024, “con nuovo contratto di servizio e obiettivi di maggiore efficientamento dei servizi. L’importante sarà avere un nuovo contratto che abbia non sovracompensazioni per noi, ma delle clausole di salvaguardia”.

Grazie a tutto questo, e grazie anche ai nuovi investimenti sulla flotta, il trasporto di terra romano crescerà “per forza di cose. I numeri di tram e autobus faranno la grande differenza nell’attesa di avere un sistema efficiente di metro a Roma”. La speranza è che intanto nella Capitale “aumenti la cultura del mezzo pubblico anche a Roma, attraverso il miglioramento del servizio. Già oggi la realtà è molto diversa da un tempo, anche se ancora non è percepita così”, dice Mottura.

Le gare di Atac

Mottura sottolinea come il piano di investimenti di Atac passi da risorse proprie ma anche da finanziamenti pubblici. Ecco le gare per i mezzi di Roma:

  • Il 30 gennaio Atac ha bandito una procedura pubblica per 121 tram bidirezionali per un importo a base di gara di 457 mln di euro. Il finanziamento proviene dal Pnrr.
  • La Giubileo 2025 Spa ha bandito due gare per 69 mln e 44 mln per l’acquisto da parte di Atac – che è soggetto attuatore – rispettivamente di 244 autobus 12 metri a metano e di 110 autobus 18 metri Mild Hybrid.
  • Ancora con risorse Pnrr, Atac è sia stazione appaltante che soggetto attuatore per conto dell’amministrazione capitolina di un appalto da oltre 300 milioni – gara già pubblicata – per la fornitura di 411 bus elettrici da 12 e 18 metri che andranno progressivamente a rinnovare la flotta bus in dotazione.
  • In aggiunta, sempre su risorse Giubileo 2025, Atac è stazione appaltante e soggetto attuatore di dodici progetti (inerenti asset del trasporto pubblico urbano) per un ammontare di oltre 500 mln di euro.

“Tante gare sono partite, tante verranno chiuse entro la fine dell’anno”, riassume Mottura. Insomma, Roma è pronta per la sua prossima grande sfida? L’amministratore è ancora più sicuro rispetto a qualche mese fa: “Abbiamo fatto passi notevoli verso la realizzazione di un trasporto adeguato per il Giubileo”.

 

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