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Lavoro, nel terzo trimestre saldo positivo di 348mila contratti

lavoro industria occupazione istat

Il terzo trimestre del 2023 ha portato con sé interessanti sviluppi nel mercato del lavoro italiano, come rivelato nelle recenti tabelle delle Comunicazioni obbligatorie pubblicate sul sito del Ministero del Lavoro. I dati forniscono una panoramica dettagliata delle attivazioni e delle trasformazioni contrattuali, evidenziando alcune tendenze significative.

Durante questo periodo, il ministero ha registrato un totale di 3.209.000 attivazioni di contratti di lavoro e 230.000 trasformazioni in contratti a tempo indeterminato. Sorprendentemente, questo ha superato il numero di cessazioni di contratto, che è stato di 3.091.000, creando un saldo positivo di 348.000 contratti.

Questo dato indica una dinamicità nel mercato del lavoro italiano, con un netto aumento delle opportunità occupazionali rispetto alle terminazioni contrattuali.

Il numero di contratti a tempo indeterminato attivati (compresi i casi di trasformazione) è stato di 687.312, registrando un lieve calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Tuttavia, va notato che il dato dei contratti stabili è superiore a quello dei contratti a tempo indeterminato cessati nel periodo, che hanno mostrato un calo tendenziale del 5,1%. Questo può essere interpretato come un segnale di stabilità nel settore del lavoro a lungo termine.

Il volume complessivo di contratti attivati, inclusi quelli che hanno subito trasformazioni, è salito a 3.439.000, registrando un incremento dell’0,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Questo aumento è stato particolarmente evidente nel Mezzogiorno, con un +2,9%, mentre il Nord ha sperimentato un modesto +0,5%, e il Centro ha registrato un calo del -2,1%.

Esaminando i settori, le Costruzioni hanno mostrato una crescita tendenziale più intensa, con un notevole +6,8%, riflettendo una vivacità nel campo delle infrastrutture e delle costruzioni. Nei Servizi, l’incremento è stato del +1,6%, coinvolgendo in modo più significativo la componente maschile (+2,6%) rispetto a quella femminile (+0,8%).

Tuttavia, alcuni settori hanno sperimentato una diminuzione. L’Agricoltura ha registrato un calo percentuale marcato del -5,3%, mentre l’Industria ha mostrato una riduzione del -3,0%.

Guardando ai tipi di contratto, le attivazioni dei contratti a tempo indeterminato hanno subito una diminuzione dell’1,3%, equivalente a -9.000 unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Al contrario, i contratti a tempo determinato hanno registrato un aumento del +0,3%, pari a +6.000 unità. Segnaliamo inoltre che i contratti di collaborazione hanno sperimentato una crescita significativa del +33%, corrispondenti a +28.000 contratti, mentre quelli di apprendistato hanno visto una riduzione del -6,3%, pari a -6.000 contratti.

In conclusione, l’analisi del terzo trimestre del 2023 indica una complessiva dinamicità nel mercato del lavoro italiano, con alcuni settori in crescita e altri in calo. Il saldo positivo nei confronti delle attivazioni di nuovi contratti rispetto alle cessazioni suggerisce una prospettiva favorevole per l’occupazione nel prossimo futuro, anche se alcune sfide e disparità settoriali richiedono un’attenzione continua da parte delle autorità e degli operatori del mercato del lavoro.

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