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Panetta: Testo unico bancario italiano come modello per un quadro normativo europeo

Il Testo Unico Bancario italiano, introdotto nel 1993 e successivamente adattato alle nuove normative, si conferma un valido modello, frutto di un notevole sforzo di semplificazione e delegificazione. Il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha elogiato questo approccio al convegno “A 30 anni dal Testo Unico Bancario (1993-2023): The test of time”, sottolineando la centralità della vigilanza integrata e la sua adattabilità nel tempo.

Panetta ha evidenziato che il Testo Unico ha portato a una semplificazione normativa senza precedenti, eliminando la stratificazione temporale di leggi bancarie e delegificando in modo netto la disciplina del settore. Ha inoltre ampliato il campo di intervento normativo delle autorità creditizie, indicando chiaramente le finalità della vigilanza. Questo ha superato la neutralità della legge bancaria del 1936, fornendo una base più robusta per l’attività delle autorità creditizie.

Tuttavia, il governatore ha sottolineato che l’unione bancaria europea ha evidenziato sfide cui le legislazioni nazionali devono far fronte. La vitalità del Testo Unico dipenderà dal processo di armonizzazione europeo, e Panetta si interroga se questo modello possa fungere da guida per la costruzione di un Testo Unico Bancario europeo.

Il processo di armonizzazione, secondo Panetta, dovrebbe mirare a una massima coerenza delle regole e della vigilanza. Egli suggerisce che il quadro normativo europeo potrebbe beneficiare dalla suddivisione delle materie simile a quella del Testo Unico italiano, includendo autorità, attività e soggetti vigilati, vigilanza, gestione delle crisi, trasparenza e sanzioni.

Panetta sottolinea l’importanza di ridurre le divergenze nazionali per semplificare il quadro normativo e favorire una maggiore coerenza. Questo non solo agevolerebbe la Banca Centrale Europea nell’applicare regole uniformi, ma anche le autorità nazionali nell’adottare norme europee senza incertezze.

Il governatore auspica che un possibile Testo Unico Bancario europeo includa una norma sulle finalità della vigilanza, orientandosi verso una gestione sana e prudente dei soggetti vigilati, la stabilità complessiva, l’efficienza e la competitività del sistema finanziario, insieme al rispetto delle disposizioni in materia creditizia.

Infine, Panetta richiama l’importanza dell’accountability nel processo decisionale della vigilanza, auspicando un quadro di regole uniformi sia per le autorità europee che nazionali. Questo dovrebbe delineare chiaramente i presidi di indipendenza e gli obblighi di rendicontazione, chiarificando i rapporti tra le autorità europee e nazionali nell’ambito della supervisione bancaria.

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