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Agroalimentare italiano, record storico delle esportazioni: 64 mld di euro

Il settore agroalimentare italiano si appresta a concludere il 2023 con un risultato senza precedenti: un record storico di esportazioni del valore di 64 miliardi di euro, segnando una crescita significativa del 6% rispetto all’anno precedente. Questo dato emerge dalle proiezioni della Coldiretti, basate sui dati Istat e focalizzate sulle performance delle diverse regioni.

Il principale mercato di destinazione per le esportazioni agroalimentari italiane rimane l’Unione Europea, che assorbe circa il 2/3 delle esportazioni totali. Tra i principali partner commerciali, la Germania, la Francia. Gli Stati Uniti si collocano al vertice, anche se si registra una contrazione delle spedizioni verso gli States.

Coldiretti sottolinea come il “Made in Italy” dal campo alla tavola coinvolga una vasta rete di attori economici, con 4 milioni di lavoratori impiegati in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Questo complesso tessuto economico ha reso il cibo la principale ricchezza dell’Italia, generando un fatturato aggregato di oltre 600 miliardi di euro nel 2022, nonostante le difficoltà legate a contesti di guerra e tensioni internazionali.

Massimiliano Giansanti. Presidente di Confagricoltura all’Assemblea generale di Confagricoltura a Roma, 12 dicembre 2023. Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica 

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha sottolineato invece l’importanza della diversificazione delle esportazioni italiane su un’ampia gamma di prodotti, contribuendo al successo complessivo del settore agroalimentare. Nel periodo 2013-2022, la quota italiana sulle esportazioni totali dell’UE verso paesi terzi è cresciuta dal 9,5% all’11,3%, superando la performance della Francia.

Giansanti ha evidenziato la vitalità dell’industria alimentare italiana nel suo discorso all’Assemblea 2023 in corso a Roma alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  L’intera filiera agroalimentare, dal settore agricolo alla ristorazione, contribuisce ora al 16% del Prodotto Interno Lordo (PIL) nazionale, superando il 20% se si includono i mezzi tecnici per la produzione agricola. Mezzi tecnici che pure costituiscono una eccellenza che viene esportata: trattori, trebbiatrici, robot ed altri sistemi.

Sebbene i dati attuali siano positivi, Giansanti ha sottolineato la necessità di sviluppare un progetto a lungo termine, considerando che gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) termineranno nel 2026. Nonostante le incertezze economiche globali, il settore agroalimentare italiano continua a dimostrare resilienza e capacità di adattamento, consolidando la sua posizione di eccellenza nel panorama internazionale.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente all’Assemblea di Confagricoltura,  ha sottolineato il ruolo centrale dell’agricoltura come motore di crescita e innovazione. Parlando davanti a 500 imprenditori di Confagricoltura , Mattarella ha evidenziato come il settore agricolo sia stato protagonista nella gestione del territorio e nello sviluppo, contribuendo alla realizzazione dei principi di eguaglianza sanciti nella Costituzione italiana.

Per il capo dello Stato, l’agricoltura è “centrale” e rappresenta un sinonimo di benessere. Ha anche sottolineato che sulla situazione dell’agroalimentare si misura la stabilità internazionale, specialmente considerando la comparsa della fame in territori in guerra e nelle zone soggette a desertificazione.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato un videomessaggio all’assemblea, sottolineando l’importanza attribuita dalle istituzioni all’agricoltura come settore strategico non solo dal punto di vista economico ma anche culturale, sociale e identitario.

Secondo il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il 2024 sarà “l’anno della ripartenza e della riflessione”. Nonostante il già raggiunto massimo storico di 60 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari Made in Italy, Giansanti mira a raggiungere gli 80-90 miliardi, equiparando la quota di mercato di Olanda e Germania.

Giansanti ha sottolineato la necessità che l’agricoltura italiana continui ad investire, in particolare sull’innovazione, richiedendo un piano straordinario per l’agricoltura. Il 2024, afferma, deve essere l’anno per costruire questo piano.

Il presidente di Confagricoltura ha esposto le preoccupazioni riguardo all’allargamento a Est e ha richiesto un ripensamento delle regole europee per garantire la competitività dei singoli Stati. La transizione green è stata anch’essa al centro del dibattito, con il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha sollecitato l’UE a non fissare obiettivi irraggiungibili per le imprese.

Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha delineato una strategia di rilancio in tre passaggi, puntando sul rafforzamento del ruolo italiano in Europa, sulla promozione dei prodotti e sulla competizione sulla qualità come valore aggiunto del Made in Italy.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha elogiato gli imprenditori di Confagricoltura, definendoli un pilastro dell’economia italiana. Secondo dati di Confagricoltura, la quota italiana sulle esportazioni totali dell’UE verso paesi terzi è cresciuta dal 9,5% all’11,3% nel periodo 2013-2022. L’industria alimentare italiana è la terza al mondo per il numero di robot installati, e l’intera filiera agroalimentare rappresenta il 16% del PIL nazionale, superando il 20% includendo i mezzi tecnici per la produzione agricola. La filiera garantisce inoltre 1,4 milioni di posti di lavoro.

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