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Debito pubblico italiano record a ottobre con 2.868 miliardi

Bankitalia
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Il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo record ad ottobre, raggiungendo la cifra di 2.867,7 miliardi di euro, con un aumento di 23,5 miliardi rispetto al mese precedente. Questi dati emergono dal supplemento statistico “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia. Tale incremento è il risultato delle disponibilità liquide del Tesoro (+20,5 miliardi, a 52,5), del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (+1,2 miliardi) e di vari fattori, tra cui scarti e premi all’emissione, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e variazione dei tassi di cambio (complessivamente +1,8 miliardi).

Analizzando la ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è aumentato di 25,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 2,3 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. La vita media residua del debito è stabile a 7,7 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 24,4%, mentre quella detenuta dai non residenti è rimasta stabile al 26,8%, e quella in capo agli altri residenti è aumentata al 12,7%.

Nel complesso, il quadro economico italiano mostra una complessità di fattori che influenzano il debito pubblico. La Banca d’Italia ha ridimensionato le stime sulla crescita del Pil nel 2024 a causa dei “segnali di una più prolungata debolezza congiunturale”, ma ha aumentato le proiezioni per il 2025. Nel 2024, il Pil dovrebbe crescere del 0,6%, mentre nel 2025 e nel 2026, l’aumento sarebbe dell’1,1% per effetto delle ipotesi desunte dai mercati finanziari di tassi di interesse lievemente più contenuti.

Un altro aspetto chiave è l’inflazione, che mostra una decisa frenata nei prossimi tre anni. Secondo le stime della Banca d’Italia, l’inflazione al consumo sarà del 6% nella media di quest’anno, ma diminuirà nettamente nei successivi tre anni, collocandosi in media al di sotto del 2%. Questa discesa riflette principalmente il ridimensionamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti intermedi, solo in parte compensato dall’accelerazione delle retribuzioni.

In sintesi, il contesto economico italiano presenta sfide ma anche prospettive di miglioramento. La gestione del debito pubblico, insieme a politiche economiche e finanziarie oculate, sarà fondamentale per sostenere la ripresa economica e garantire la stabilità finanziaria nel medio termine.

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