NF24
Cerca
Close this search box.

Il trasporto aereo alla prova della decarbonizzazione: il Brief Cdp

La sfida del trasporto aereo per i prossimi anni sarà quella di coniugare la costante crescita della domanda con una rapida convergenza verso gli obiettivi di sostenibilità dell’agenda climatica e delle proposte contenute nel ‘Fit for 55’: riduzione del consumo energetico dei paesi UE di almeno l’11,7 % entro il 2030, con l’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030.

Una sfida che è necessario vincere. Anche per questo gli analisti di Cassa Depositi e Prestiti hanno elaborato il Brief  ‘Il trasporto aereo alla prova della decarbonizzazione: sfide e opportunità‘ che analizza lo stato del trasporto aereo nazionale per fornire uno strumento utile al comparto ai fini di valutazioni strategiche e azioni concrete di contenimento delle emissioni inquinanti.

Gestori e vettori aeroportuali hanno l’opportunità oggi di contribuire alla decarbonizzazione del comparto, focalizzando i propri interventi sull’adozione di nuovi carburanti sostenibili e sulla trasformazione degli scali attuali in veri e propri hub energetici. L’adozione del digitale può ulteriormente migliorare l’efficienza delle operazioni aeroportuali, contribuendo a migliorare il posizionamento competitivo del settore in ottica di sostenibilità

Un settore strategico

Il trasporto aereo è strategico per il Paese, in quanto fattore abilitante per diversi ambiti economici quali il turismo – oltre il 40% dei turisti stranieri in entrata passa da un aeroporto, come si legge nel rapporto Cdp –  il commercio internazionale, l’accesso a nuovi mercati e l’attrattività dei territori.
Per avviare la transizione sostenibile, il settore deve considerare gli obiettivi di carbon neutrality, da raggiungere entro il 2050, e considerare le informazioni contenute nel recente accordo della Cop28, che partendo dall’assunto che ‘le emissioni globali di gas serra  raggiungeranno il picco tra il 2020 e comunque prima del 2025, in un percorso globale che limiti il riscaldamento a 1,5 °. I tempi per raggiungere il picco – si legge nel comma 26 -possono essere modellati in base alle esigenze di sviluppo sostenibile, di sradicamento della povertà e di equità ed essere in linea con le diverse circostanze nazionali’.

Emissioni globali CO2 nell’aviazione (milioni di tonnellate)

Azioni immediate, dunque, necessarie anche per il comparto che deve avviare una transizione che riduca progressivamente le emissioni nocive nell’ambiente. L’apporto del trasporto aereo alla quota totale delle emissioni di CO2 – stimata in 2,5% a livello globale – non è elevata nel complesso, ma è pur vero che le emissioni del settore sono aumentate notevolmente negli ultimi anni.

Gli strumenti per la transizione sostenibile

Decarbonizzare, quindi, diventa la sfida principale che vedrà impegnati vettori e gestori di scali aeroportuali, già alle prese con la ripresa della domanda globale postpandemia da Covid-19, che deriva essenzialmente dai settori del Turismo e dell’export manifatturiero. Un primo efficace contributo per conseguire la neutralità climatica lo indica il Report di Cassa Depositi e Prestiti, ed è rappresentato dall’adozione di nuovi carburanti sostenibili per l’aviazione – Saf, Sustainable Aviation Fuels – in grado di contribuire per quasi due terzi all’obiettivo grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 fino all’80% rispetto ai combustibili tradizionali, col vantaggio di poter essere utilizzati in percentuale o in sostituzione completa del carburanti fossili, senza la necessità di modificare gli impianti di alimentazione di aeromobili e aeroporti.

Uso di Saf negli aeroporti Europei

Benefici di lungo termine potranno giungere anche dallo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione – elettrici o a idrogeno – attualmente in fase di studio.
Bisogna lavorare affinché le infrastrutture aeroportuali cessino di essere  realtà energivore per diventare hub energetici, e questa transizione può partire dalla realizzazione di infrastrutture per lo stoccaggio e la distribuzione di carburanti sostenibili. Un obbiettivo raggiungibile con investimenti attivabili in tempi più rapidi, prevedendo l’evoluzione degli scali in ottica di autoproduzione energetica, con interventi di implementazione di sistemi fotovoltaici o a idrogeno consentirà di soddisfare l’alto fabbisogno energetico degli asset delle aree aeroportuali e di tutte le operazioni di terra in modo sostenibile.
Il trasporto aereo vuole quindi puntare verso l’impatto zero, e questo prevede che i vettori attuino strategie di sviluppo e rinnovo delle infrastrutture in ottica green.

Investimenti in transizione green, digitale e intermodalità per gestore aeroportuale (%), 2022

Il Brief Cdp

Lo studio appena pubblicato individua quindi alcune auspicabili linee di azione a favore del settore del trasporto aereo italiano al fine di accompagnare gli scali aeroportuali verso il raggiungimento degli obiettivi di emissioni net-zero entro il 2050, e al contempo di promuovere una crescita integrata sia a livello di sistema aeroportuale nazionale- complementarietà tra scali di diversa dimensione – che in una logica intermodale. Nel contesto italiano, in particolare, si tratterebbe di incrementare il livello di connettività degli scali nazionali, facendo seguito alla solida crescita del traffico passeggeri, con iniziative concertate fra vettori e scali che aumentino la qualità dei collegamenti, il numero di rotte e la loro frequenza.
Si stima che un aumento dell’indice di connettività impatti significativamente su Pil e occupazione, dunque anche su alcune componenti strategiche quali il Turismo, l’Export e l’Internazionalizzazione dell’economia del Paese.
Sarebbe necessario potenziare le attività di Ricerca e Sviluppo che rivestiranno un ruolo centrale per le prospettive future dei carburanti sostenibili e di nuovi sistemi a propulsione alternativa per gli aeromobili. L’implementazione di tecnologie digitali innovative sarà poi importante sia per le operazioni  ‘core’ – sorveglianza aree di manovra e veicoli in movimento, gestione dati aeroportuali, manutenzione asset – sia per l’efficientamento dei processi lato terminal che migliorino la passenger experience.

Bisognerebbe poi assicurare la continuità di un contesto normativo e regolatorio favorevole che contribuisca all’accelerazione degli investimenti green e digitali nel settore del trasporto aereo, insieme ad una chiara definizione di una roadmap di settore che offra obiettivi certi e condivisi verso i target di sostenibilità.
Nel 2022 gli investimenti realizzati dai gestori aeroportuali italiani sono stati di circa 510 mln di euro complessivi, di cui quasi 69 milioni riconducibili agli assi portanti di Next Generation EU, ovvero digitalizzazione, transizione ecologica e intermodalità.
Altra strategia utile al comparto italiano, secondo il Rapporto, potrebbe essere rappresentata dal Piano Nazionale Aeroporti (Pna), attualmente in attesa di revisione, che potrebbe rivelarsi uno strumento importante al fine di indirizzare ulteriormente gli interventi dei gestori aeroportuali verso la sostenibilità, la digitalizzazione e l’intermodalità, nell’ambito di un ridisegno complessivo del quadro strategico del sistema aeroportuale nazionale, che dovrà guardare alla coesistenza di scali di dimensioni molto diverse, con differenti gradi di connettività e prospettive di crescita.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.