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Boom di richieste per i Btp: domanda per 155 mld, il Tesoro colloca subito 15 mld

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La corsa ai titoli di Stato nel 2024 ha preso il via con grande successo, segnando un inizio fulmineo per il Tesoro italiano. La domanda senza precedenti ha raggiunto i 155 miliardi di euro per due titoli collocati ieri, gestiti attraverso un sindacato di banche.

Alla fine, il Tesoro ha collocato 10 miliardi, rispondendo a una richiesta di 73 miliardi, per il nuovo BTP a sette anni, al prezzo di 99,880 e un rendimento lordo annuo del 3,548%. Da una riapertura del BTP a 30 anni sono arrivati invece 5 miliardi (prezzo di 100,560; rendimento lordo del 4,515%), ma la richiesta degli investitori ammontava a 82 miliardi.

Questi volumi enormi, che dovrebbero segnare un record assoluto per un collocamento “dual tranche”, hanno permesso al Tesoro di ridurre i rendimenti di due punti base rispetto alle indicazioni iniziali. La solidità delle cifre rappresenta un ottimo inizio per un 2024 che si preannuncia impegnativo, con un programma di emissioni nel medio-lungo termine stimato tra i 340 e i 360 miliardi di euro.

Se non ci fossero l’attesa di due rate del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il margine offerto dalla gestione della cassa, gli obiettivi potrebbero salire verso quota 390 miliardi. Questi numeri imponenti seguono un anno, il 2023, che ha registrato un livello inedito di emissioni da 516 miliardi, con un aumento del 21,6% rispetto all’anno precedente.

La prima prova di ieri, realizzata con Mps, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan nel ruolo di lead manager, mostra il Tesoro italiano in grado di attirare una domanda massiccia.

I dettagli sulla composizione della domanda saranno noti oggi, ma le prime indicazioni dal mercato suggeriscono una forte presenza di investitori stranieri a carattere non speculativo, tra cui asset manager, assicurazioni, fondi pensione, banche centrali e fondi sovrani. Questo allargamento del parco clienti aiuta il Tesoro nella strategia di diversificazione centrale nella gestione del debito pubblico.

Il contesto vivace dei mercati obbligazionari europei, con il Belgio e la Gran Bretagna che hanno registrato successi simili, ha contribuito a sottolineare il clima favorevole per le emissioni di titoli di Stato. La domanda intensificata è stata alimentata anche dal mese di dicembre particolarmente scarso, durante il quale il Tesoro ha cancellato quattro aste dopo aver raggiunto anticipatamente gli obiettivi annuali di raccolta. Le recenti valutazioni positive da parte delle agenzie di rating, che hanno migliorato l’outlook da negativo a stabile, hanno contribuito a mantenere la fiducia nei titoli di Stato italiani.

Il Tesoro italiano sembra affrontare con successo l’inizio del nuovo anno, ma dovrà continuare a gestire con attenzione l’alto volume di emissioni e affrontare le sfide che il 2024 potrebbe presentare.

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