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Mutui, a novembre 2023 il picco dei tassi poi la discesa in attesa delle decisioni della Bce

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Il mercato dei mutui in Italia ha attraversato un periodo di significativa turbolenza verso la fine del 2023, con i tassi che hanno raggiunto livelli record, creando sfide per famiglie e imprese. Tuttavia, i recenti sviluppi indicano una potenziale inversione di tendenza. A novembre 2023, i tassi sui mutui hanno toccato il 4,92%, un picco non visto da 15 anni. Questo ha avuto un impatto diretto sul settore immobiliare e sulle decisioni finanziarie delle famiglie, con una diminuzione del 1,2% nei prestiti alle famiglie nel medesimo mese. Gli alti tassi hanno anche influito sui prestiti alle imprese, che sono crollati del 4,8%, con aziende che ritardano gli investimenti e cercano di gestire la liquidità disponibile.

Fortunatamente, a dicembre, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato misure volte a contenere l’inflazione, producendo un effetto positivo sui tassi di interesse. La BCE ha tagliato le stime di inflazione per il 2024, segnando un cambio di atteggiamento che ha portato ad una moderazione delle aspettative del mercato.

Nonostante le pressioni del mercato e le richieste di azione immediate da parte di diversi settori economici e della politica, la BCE ha mantenuto i tassi fermi, evitando di dichiarare apertamente quando inizierà a ridurre il costo del denaro. Questo ha contribuito a ridurre le eccessive aspettative del mercato, con le proiezioni ora orientate verso una possibile azione a giugno, seguita da ulteriori tagli nella seconda metà dell’anno. Questo cambiamento di scenario ha avuto un impatto positivo sui mutui, soprattutto quelli a tasso fisso. Attualmente, il Taeg più basso per i mutui fissi si attesta tra il 3,4% e il 3,5%, secondo le piattaforme di ricerca. Il tasso variabile, d’altro canto, non ha subito variazioni significative.

Per coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile, questo periodo di incertezza può aver causato aumenti vertiginosi delle rate nei due anni precedenti, a meno che non abbiano optato per una surrogazione o un passaggio al tasso fisso. Queste decisioni sono state cruciali, considerando il picco dei tassi e le difficoltà finanziarie che molte famiglie hanno sperimentato, spingendole a ricorrere a sospensioni delle rate o all’allungamento della durata.

In conclusione, mentre il mercato dei mutui in Italia ha affrontato sfide significative, il cambiamento di direzione indicato dai recenti sviluppi potrebbe portare a un sollievo per i mutuatari. Tuttavia, rimane essenziale seguire attentamente gli sviluppi della politica monetaria e le decisioni della BCE per comprendere appieno l’impatto sul settore finanziario e immobiliare nel 2024.

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