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Conti pubblici in sicurezza, il Ragioniere generale dello Stato torna a parlare di spending review / Video intervista a Biagio Mazzotta

Il settore della valutazione delle politiche pubbliche in Italia presenta criticità significative, secondo uno studio condotto dalla Ragioneria generale dello Stato, guidata da Biagio Mazzotta (nella foto in evidenza). Il documento, intitolato ‘Valutazione delle politiche pubbliche e revisione della spesa‘, evidenzia diverse lacune e punti di debolezza nelle amministrazioni pubbliche, sollevando questioni cruciali per le politiche economiche dell’esecutivo.

Il primo aspetto sottolineato è la mancanza di un quadro regolatorio sistematico in Italia e l’assenza di una struttura interna di coordinamento, responsabile della valutazione delle politiche pubbliche nelle amministrazioni. La presenza di competenze specifiche è carente, e quando presenti, spesso non vengono pienamente applicate. Inoltre, la mancanza di una mappatura delle competenze e di un albo degli esperti in valutazione di politiche pubbliche nelle amministrazioni centrali contribuisce alla diffusa carenza di competenze specifiche.

Sul versante dei meccanismi di valutazione e realizzazione delle attività valutative, emerge uno scarso allineamento tra le attività valutative e il ciclo decisionale. Anche se esiste una notevole quantità di informazioni statistiche, la qualità dei dati è ancora bassa.

Nel complesso, la comunicazione degli esiti e la promozione dell’uso della valutazione sono insufficienti. I risultati delle valutazioni non vengono resi disponibili sistematicamente, e l’utilizzo degli esiti della valutazione non è incardinato nei processi decisionali.

Tuttavia, il documento riconosce gli sforzi del Dipartimento del MEF nel condurre un percorso di studio dal 2020 per favorire l’utilizzo della valutazione a supporto della programmazione e della revisione della spesa pubblica. La legge di bilancio 2023 ha stanziato fondi specifici per la realizzazione di attività di analisi e valutazione della spesa pubblica presso ciascun ministero, con l’assunzione di personale specializzato e il coinvolgimento di esperti esterni.

Inoltre, dal 2024 è prevista l’organizzazione di corsi di formazione per costituire una comunità di funzionari specializzati in analisi e valutazione delle politiche pubbliche, un passo importante verso il cambiamento culturale necessario per riconoscere il ruolo centrale della valutazione a supporto del decisore pubblico.

Il documento conclude sottolineando che gli impegni assunti con la Riforma 1.13 del Pnrr costituiscono un’occasione e uno stimolo significativo per il necessario cambiamento culturale nel settore della valutazione delle politiche pubbliche in Italia.

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