Deloitte sbarca nel cuore finanziario della Capitale e inaugura la nuova sede di via Vittorio Veneto 89. Lo storico palazzo, sede dell’Iri prima e di Fintecna poi, è stato scelto dal gigante mondiale della consulenza aziendale e arriverà a ospitare in tre anni circa 3500 persone. Forze fresche che aiuteranno la più grande delle Big Four della consulenza (ovvero Deloitte, Pwc, Ey, Kpmg) ad espandere un business che già oggi, in Italia, vale più di un miliardo l’anno.
L’annuncio chiave è proprio questo: nei prossimi tre anni la sede romana assumerà mille persone, tra profili finanziari tradizionali e più tecnologici. L’AI, racconta il romano Fabio Pompei, che guida il gigante della consulenza in Italia, avrà un ruolo chiave. “ Il numero delle persone di Deloitte che lavorano nella Capitale è quasi raddoppiato negli ultimi cinque anni e la scelta di trasferire la nostra sede in via Vittorio Veneto riflette la centralità di Roma nella strategia di crescita del network in Italia”, spiega Pompei. “Nei prossimi tre anni puntiamo ad assumere altre mille persone, ampliando ulteriormente la nostra presenza”.
Assunzioni Deloitte, quali sono i profili cercati?
Ma quali saranno i profili cercati da Deloitte? Pompei spiega che le preferenze si stanno spostando verso persone che hanno competenze informatiche, anche se l’avvento dell’AI creerà dinamiche non “puramente tecnologiche, considerata la mole di dati impensabile” su cui biognerà lavorare. Per questo Pompei lancia l’allarme: “C’è bisogno di competenze, e oggi è un problema trovare le persone che cerchiamo, soprattutto in ambiti tecnologici. Fatichiamo a trovare risorse di cui abbiamo bisogno, a questo abbiamo dedicato anche un osservatorio”. Una situazione paradossale, dice, considerato “l’alto livello di disoccupazione giovanile”.
L’inaugurazione e i fascicoli chiave
La società di consulenza ha presentato in anteprima alla stampa la sede che stasera verrà inaugurata alla presenza di ospiti legati ad alcuni dei fascicoli più importanti che popolano le scrivanie e gli schermi ultramoderni (750 postazioni in tutto, con 70 sale riunioni super tecnologiche) del palazzo di via Veneto: il Pnrr e il Giubileo romano (l’azienda è advisor strategico del Vaticano), ma anche le Olimpiadi di Milano Cortina del 2026. Tra i contratti in piedi c’è anche quello per il B7, il tavolo del G7 di presidenza italiana legato al business per il quale Deloitte ha un contratto di knowledge partnership esclusiva con Confindustria.
Presenti all’inaugurazione il pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione Rino Fisichella, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, il Capo della segreteria tecnica del sottosegretario di Stato all’Attuazione del programma di Governo, Emilio Scalfarotto, il presidente del CONI, Giovanni Malagò.
Deloitte, una sede storica
Dalla terrazza panoramica al sesto piano della nuova sede romana di Deloitte lo sguardo spazia su tutta Roma, ma è nei palazzi circostanti che si possono incontrare alcuni dei protagonisti del mondo economico romano e italiano.
La sede scelta da Deloitte si trova all’interno di un complesso architettonico del 1927, in stile neoclassico, progettato dall’architetto Carlo Broggi.
Il palazzo è stato sede dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) e di Fintecna. Il palazzo scelto da Deloitte si trova a fianco del ministero del Made in Italy, vicinissimo al ministero del Lavoro, ma anche alla sede di altri giganti della consulenza (EY, Bain) e a quella di Mts (cioè il mercato dei titoli di Stato), di Amazon e del Gruppo Caltagirone.
Il palazzo non è di proprietà di Deloitte, ma del fondo Ardian. I termini del contratto di locazione non sono stati rivelati dalla società di consulenza, che nella sede ha effettuato “l’ultimo miglio” dei lavori, definendone l’arredo.
I lavori di ristrutturazione sono durati circa due anni: un primo annuncio della scelta della sede romana, infatti, era già stato effettuato da Deloitte nel 2021.
Pompei racconta: “Abbiamo deciso di riqualificare un palazzo così iconico per Roma, in una via celebre per la sua mondanità intellettuale e artistica, con l’obiettivo di restituire valore alla città, generando un impatto positivo per il territorio, i nostri clienti e l’intera comunità”. Il Ceo stima un indotto importante, conseguenza dell’impatto che l’arrivo di Deloitte possa avere sulla zona circostante.
La nuova sede romana di Deloitte è uno dei pochi edifici storici della città a vantare una triplice certificazione (LEED, BREEAM e WELL) su salute e benessere sul posto di lavoro, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il lavoro in presenza, spiegano dalla società durante la visita degli uffici, è ritenuto fondamentale. Ma la politica rimane quella del lavoro ibrido instaurata dopo la pandemia. Con il valore aggiunto di aver unito competenze ed esperienze diverse in un unico, storico, luogo: per questo buona parte degli spazi del palazzo sono dedicati ad aree di lavoro aperte, che favoriscano la collaborazione tra dipendenti.
I numeri di Deloitte in Italia
Gli uffici romani di Deloitte ospiteranno per ora oltre 2.600 persone su una superficie di 16mila metri quadrati: fino ad oggi i dipendenti romani erano sparsi in quattro sedi diverse (Camilluccia, Romagnoli, Veni settembre e Quattro Fontane), ognuno specializzato su una linea di business diversa (Audit & Assurance, Consulting, Financial Advisory, Risk Advisory, Tax & Legal) per un totale di 750 clienti sul territorio della città.
Poi arriveranno altre 1.000 figure, annuncia il Ceo di Deloitte Central Mediterranean, ma già oggi l’organico di Deloitte nella capitale è cresciuto del +93% dal 2019, mentre quello in Italia è più che raddoppiato, passando da circa 6 mila a oltre 13mila persone. Intanto la sede centrale di Deloitte in Italia rimane quella di Milano: in Corso Italia, altra sede in corso di rinnovamento, ci sono il doppio delle persone attualmente a Roma.
Il fatturato è cresciuto intanto del +75% (1,3 mld di euro nell’anno fiscale con termine al 31 maggio 2023), con una crescita del 24% nell’ultimo anno fiscale, chiuso lo scorso maggio. I nuovi ingressi proseguiranno nel 2024 anche a livello nazionale: si prevedono 4.500 nuove assunzioni.
