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HR Impact Talks, l’interazione fra AI e risorse umane con Padre Benanti

Intelligenza artificiale, innovazione, formazione, tendenze emergenti della società digitale: sono argomenti ineludibili per ogni organizzazione che vuole stare al passo con i tempi. E sono anche i temi al centro dei Digit’Ed HR Impact Talks, gli incontri esclusivi riservati ai direttori delle risorse umane di alcune delle principali aziende nazionali e multinazionali. I sei appuntamenti – ospitati dalle sedi di 24Ore Business School di Milano e Roma – sono organizzati da Digit’Ed, polo della formazione con 13 sedi in tutta Italia.

Ogni talk vedrà il coinvolgimento di un selezionato gruppo di responsabili delle risorse umane, accompagnati da un ospite d’eccezione con cui discuteranno delle tematiche di più stringente attualità. L’obiettivo è analizzare come si trasforma il mondo del business e in che modo questi cambiamenti si riflettono nella relazione con le persone all’interno delle aziende.

Il primo incontro – andato in scena a Milano lo scorso 26 marzo – ha approfondito l’interazione fra le risorse umane e l’intelligenza artificiale, esaminato sfide e opportunità sul mercato del lavoro nei prossimi anni. A condurre la riflessione è stato Padre Paolo Benanti, Board of Changemakers di 24Ore Business School, unico italiano membro del comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite, nonché presidente della Commissione AI per l’informazione e consigliere di Papa Francesco.

“L’intelligenza artificiale è una tecnologia destinata a cambiare per sempre le cose che conosciamo. Interviene in ogni settore, dall’industria ai social, dalla formazione al lavoro, modificando a lungo andare il tessuto sociale ed economico. Di conseguenza, è importante gestire questa transizione secondo criteri etici e di giustizia sociale“, ha commentato Padre Benanti, che ha guidato il dibattito sull’influenza dell’AI nel mercato del lavoro e sulle strategie delle aziende in materia di gestione delle risorse umane.

“L’intelligenza artificiale è una tecnologia che amplifica alcune caratteristiche del pensiero umano, aiutando a svolgere compiti complessi in modo più efficiente”, ha analizzato Mario Vitale, Chief commercial officer di Digit’Ed. “Consente infatti di analizzare grandi quantità di dati, riconoscere schemi, fornendo un rapido e concreto supporto a chi lavoro nel mondo della formazione e delle risorse umane. Per questo sarà essenziale sviluppo il pensiero critico – ha concluso – che consentirà di analizzare le informazioni e prendere decisioni informate”.

“Sono uscito dalla riunione con la consapevolezza che non possiamo stare fermi, dobbiamo studiare e approfondire. Sento la necessità di portare in azienda questo messaggio: dobbiamo guardare al tema dell’AI in modo organizzato e sistematico”, ha evidenziato Mauro Ghilardi, Chief HR Officer di A2A.

“Abbiamo preso atto che ci troviamo ancora in una fase iniziale, ma ben presto, come responsabili delle risorse umane, dovremo guidare questa trasformazione all’interno delle aziende”, è stata l’analisi di Silvia Cassano, Direttore risorse umane, organizzazione, comunicazione interna e real estate di Vodafone. “Dobbiamo avviare un’analisi di tutti i processi aziendali, per comprendere dove ha senso operare con l’AI e cosa invece lasciare all’intelligenza umana. Ci sono aspetti in cui l’elemento culturale non potrà mai essere sostituito”.

L’appuntamento è allora ai prossimi incontri, che vedranno l’adesione di ministri, diplomatici, direttori di giornali e imprenditori: il 9 maggio a Milano, il 6 giugno, l’11 luglio e il 12 settembre a Roma. E poi il 7 novembre, di nuovo a Milano.

 

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