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Fs, i numeri del 2023: investimenti record e 12.000 assunzioni. Pnrr, spesi 8 mld

Ricavi operativi a 15 mld di euro (in crescita dell’8%), trainati dal polo passeggeri (+11% rispetto al 2022) e dal polo merci (+6%). Investimenti tecnici sopra i 16 mld (dopo gli 11 del 2022), ovvero il valore più alto mai registrato per il Gruppo. Sono alcuni dei numeri del bilancio 2023 di Gruppo FS, approvati dal Cda e presentati da Luigi Ferraris, Ad di Ferrovie.

Da evidenziare anche i numeri relativi al Pnrr: sono stati spesi 8 mld, “in linea con il cronoprogramma”.

Fs, Ferraris: speso il 30% delle risorse Pnrr

L’Ad sottolinea “l’anno record” degli investimenti, che spiega con “un impegno notevole in termini di capacità e sviluppo per l’ammodernamento infrastrutturale del Paese, a cui contribuiscono anche i fondi assegnati con il Pnrr, di cui FS è la principale assegnataria con oltre 26 miliardi di euro. Di questi, a fine 2023 risultano spesi 8 miliardi di euro, pari a circa il 30% delle risorse previste”.

I risultati, dice Ferraris, sono arrivati nonostante “un rallentamento della crescita dell’economia mondiale” e “l’inflazione elevata pur con tendenza al ribasso”. In tre anni sono arrivati investimenti per “40 mld di euro e 30.000 nuovi ingressi”, la riorganizzazione del Gruppo e “della sua strategia  internazionale”.

I numeri di Fs nel 2023

I ricavi, gli investimenti, ma anche i margini: ecco gli altri numeri del Gruppo.

  • Parte integrante dei ricavi da 15 mld, quelli relativi ai servizi di trasporto arrivano a 7,9 miliardi di euro (+1,1 miliardi). “Nello specifico, aumentano sia i ricavi relativi ai servizi passeggeri su ferro (+961 milioni di euro), sia i ricavi da trasporto passeggeri su gomma (+70 milioni di euro)”, dice FS.
  • Ha avuto effetto sui conti la “ripresa dei volumi di domanda dei viaggiatori km (+53,8% nei servizi a mercato, +8,4% nel servizio intercity, +2,8% nel servizio regionale) e di produzione dei treni km (+23,5% nei servizi a mercato, -3,9% nel servizio intercity, +10,3% nel servizio regionale), agevolata dalla ripresa della mobilità generale e dall’assenza nel 2023 delle restrizioni alla mobilità dovute alla pandemia da Covid-19 valide fino al 31 marzo 2022”.
  • I ricavi da servizi di infrastruttura arrivano a 4,2 miliardi di euro, (+641 milioni di euro) mentre gli altri ricavi operativi, a 2,7 miliardi di euro, diminuiscono di 589 milioni di euro per il “decremento per i contributi erogati nel 2022 principalmente a sostegno del settore per gli effetti da pandemia Covid-19, alla riduzione dei ricavi da trazione elettrica fornita ad aziende di trasporto esterne al Gruppo, al calo dei ricavi da vendita di immobili e terreni”.
  • L’EBITDA arriva a circa 2,2 miliardi di euro (+1%), in crescita del +14% “al netto di partite straordinarie”, dice FS, cioè ristori Covid-19 contabilizzati nel 2022 e restituzione degli aiuti di Stato relativi agli anni 2003-2014.
  • EBIT a 338 milioni di euro (+29%) ed EBIT Margin a 2,3% rispetto all’1,9% dell’anno precedente. Al netto delle partite straordinarie la crescita sarebbe stata del 381%, dice FS.
  • Per l’utile netto c’è un segno meno: arriva a 100 milioni di euro (rispetto ai 202 milioni di euro del 2022) registrando un -51%. FS spiega che “al netto delle partite straordinarie il risultato netto avrebbe registrato una crescita del 578%”.
  • 24 miliardi di euro di gare già aggiudicate nel 2023, segnano lo straordinario sforzo del Gruppo per la messa a terra di opere strategiche per il Paese.
  • La posizione finanziaria netta è pari a circa 11 miliardi di euro (+3,6 miliardi di euro nel 2022) per la crescita degli investimenti. Fs ha comunque sottolineato l’affidabilità patrimoniale e finanziaria del Gruppo, data dai giudizi delle agenzie di rating.

Tra gli altri numeri FS sottolinea le gare bandite (1.188 per un valore complessivo di 53 miliardi di euro) e i numeri del settore internazionale, con oltre 2 miliardi di euro di fatturato grazie al lancio dell’AV in Francia e Spagna e dello sviluppo della logistica sul mercato dell’Europa centrale “integrato con l’Italia”.

Fs, i numeri degli investimenti…

Gli investimenti sono da record, ma come li ha utilizzati FS?

Secondo il bilancio il 99% degli investimenti è in Italia e 14 miliardi di euro (l’86%) sono relativi ad infrastrutture ferroviarie e stradali: le opere sulla linea AV Torino-Milano-Napoli, sulla Napoli-Bari, sulla linea AV/AC Verona-Padova tratta Verona-Vicenza, sulla Milano-Verona tratta Brescia-Verona e sulla tratta Terzo Valico dei Giovi, il nuovo collegamento Palermo-Catania e la SS106 Jonica.

Dei 40 miliardi di euro del triennio, “più di 26 miliardi di euro sono in infrastruttura ferroviaria, 8 miliardi di euro in infrastruttura stradale (eseguiti da Anas), oltre 5 miliardi di euro per il rinnovo del materiale rotabile e gomma (5 miliardi di euro eseguiti da Trenitalia e 0,3 miliardi di euro dal Gruppo Busitalia e da FSE Ferro e Gomma) e “1 miliardo di euro per la logistica, la rigenerazione urbana e il miglioramento delle tecnologie (eseguiti da società del Polo Logistica, Polo Urbano e Altri Servizi)”.

Degli 8 miliardi di euro spesi per quanto riguarda il Pnrr, 5,8 miliardi di euro sono per l’Alta Velocità, 1,9 miliardi di euro per l’upgrade dell’infrastruttura ferroviaria, e il restante per rete stradale, linee turistiche e patrimonio culturale, e rinnovo mezzi.

…e quelli dei dipendenti

In totale i dipendenti del Gruppo FS passano da 85.361 a 92.446, con 13.111 risorse entrate. Le assunzioni sono 12.000 “di cui circa il 24% sono donne” (ora la presenza femminile è al 20,7%) e 6.026 sono le uscite, prevalentemente per ricambio generazionale.

Oggi l’età media del personale si è abbassata a 41 anni.

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