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L’inflazione spaventa i mercati, mentre il Crypto sprofonda

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Da Tokyo a San Francisco, lunedì gli investitori vendono, vendono e vendono a ritmo forsennato: temono che l’ondata inflazionistica che sta sprofondando i portafogli diventi uno tsunami.

Dalla cifra sorprendentemente alta dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di venerdì: l’inflazione ha raggiunto il massimo da 40 anni nella più grande economia del mondo, quella statunitense. Criptovalute, azioni e obbligazioni stanno crollando a causa del timore che l’inflazione possa schiacciare la crescita globale e gli investitori globali temono che i prezzi più alti faranno precipitare gran parte del mondo sviluppato in una recessione.

BofA Securities ha avvertito venerdì che non c’era “un posto dove nascondersi” per gli investitori poiché l’inflazione si diffonde in ogni angolo dell’economia.

I timori sono tornati questa mattina. Per la seconda sessione consecutiva, gli investitori scaricano le obbligazioni. Scaricano criptovalute. Tagliano i loro portafogli azionari.

I futures statunitensi indicano un’apertura travagliata, con i contratti future sul Nasdaq in calo del 2,3% alle 9 di mattina italiane (le 3 sulla costa Est), il che significa un calo, in due giorni, di quasi il 6%.

In Europa, i titoli sono stati inondati di rosso, seguendo il vantaggio al ribasso dell’Asia. Il benchmark Europe Stoxx 600 è sceso dell’1% in apertura a causa del crollo dell’euro e dell’impennata dei rendimenti obbligazionari. Il timore è che le banche centrali saranno costrette ad aumentare i tassi in modo più aggressivo per raffreddare i prezzi in aumento.

Tornando ai dati sull’inflazione della scorsa settimana, i mercati sono stati presi di mira dai timori degli investitori. Le peggiori prestazioni si possono trovare nello spazio Crypto. Bitcoin ed Ether di Ethereum sono crollati durante il fine settimana. Con l’inflazione in aumento, gli investitori si ritirano da tutto ciò che riguarda le criptovalute. Lunedì mattina, Bitcoin è sceso sotto i 25.000 dollari, un livello che non vedeva da 18 mesi.

Il crollo prepara gli investitori a un periodo volatile prima della riunione della ‘Federal open market committee’ di mercoledì. Wall Street ora si aspetta che la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse di 50 punti questa settimana e nella prossima sessione, il che significherebbe tre aumenti consecutivi di 50 punti base.

Goldman Sachs ha rivisto le sue previsioni per gli aumenti dei tassi, prevedendo che la Fed scaricherà altri tre aumenti di 50 punti base nelle prossime tre riunioni per la determinazione dei tassi. L’ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti Lawrence Summer, che da mesi avverte che i prezzi sono troppo ‘caldi’, ha affermato che gli investitori potrebbero persino vedere un aumento fino a 75 punti base: un tentativo, da parte della Fed, di tenere sotto controllo l’inflazione. E questa è un’opinione condivisa dagli economisti Deutsche Bank.

Quel tipo di pessimismo sta provocando un drammatico sell-off.

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