Ha fatto la storia della Juventus, ma dice di non avere talento. Ha due lauree, di cui una da 110 e lode, ma dichiara di non essere bravo. È un manager di successo, ma per lui è pura fortuna. Signore e signori, Giorgio Chiellini. Che di fortuna ne ha avuta, certo, ma quella da sola, si sa, non basta a diventare top player. Solo con la Juventus ha segnato il record di 9 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe di Lega e 2 finali di UEFA Champions League (1). “Per uno senza talento mi sembra parecchio” gli dico, ma lui insiste: “Faccio strategia e sono fortunato, tutto qui”. Come se fare strategia fosse una prerogativa di tutti e passare alla storia del calcio bianconero un caso fortuito. Insomma, come se di Chiellini fosse pieno il mondo. Invece no: quello originale, ancora unico, gioca e vive a Los Angeles e continua a indovinarle tutte. “Sono un uomo che ha realizzato più dei suoi sogni, che ha provato a portare avanti i valori in cui credeva e ha cercato di essere un bravo marito e un bravo padre. Ho sbagliato tanto e sbaglierò, ma l’obiettivo resta migliorarsi. Certo, non ho commesso errori irrimediabili, quelli più clamorosi li fai da ragazzo, quando pensi di essere immortale e ti prendi rischi che col senno di poi ti saresti risparmiato. Invece, per fortuna”.
INTERVISTA DI PATTY TORCHIA
La fortuna, ancora. Quindi sempre la fortuna l’ha portata a gestire con successo attività diverse dal calcio?