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Inflazione, brusca frenata. Ma spesa più cara

Brusca frenata per l’inflazione. Ad aprile, l’aumento annuo dei prezzi, frena allo 0,5%, risultando così in netto rallentamento rispetto a marzo (+0,8%). L’Istat nelle stime preliminari, registra un rialzo mensile dello 0,1%. L’Istituto spiega come il passo indietro sia dovuto principalmente “all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici regolamentati”. D’altra parte ad aprile è stato deciso il ribasso delle bollette di luce e gas. Per l’Istat quindi si conferma una fase di “debolezza dell’inflazione”.

Decisamente in controtendenza il cosiddetto ‘carrello della spesa’ (racchiude i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona), che ha fatto segnare un rialzo dell’1,5% su base annua, più che triplo rispetto a quello di marzo (+0,4%). Si registra un aumento dello 0,7% su base mensile.

L’Istituto spiega come il ribasso segnato dai beni energetici regolamentati (da +5,0% a -1,1%) abbia portato indietro di circa un anno (per trovare un livello più basso occorre tornare a marzo del 2017). Ma a frenare non sono solo le tariffe di luce e gas, l’Istat segnala anche un rallentamento per i servizi di trasporto (da +2,5% a -0,7%), dai biglietti aerei a quelli per i treni. Quest’anno, infatti, l’effetto Pasqua è stato attenuato rispetto allo scorso anno, quando la festività era caduta vicino a quella del 25 aprile, aprendo a un periodo di vacanze più lungo. A ciò si aggiunge il calo, seppure meno marcato, dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,4% a -0,7%). Il rallentamento dell’inflazione è stato però controbilanciato dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari (da +0,5% a +1,6%).

Il dato preliminare sull’inflazione di aprile “conferma il permanere di un’evoluzione molto contenuta dei prezzi, la cui dinamica è ancora lontana dal ritorno su valori superiori all’1%”, commenta l’Ufficio studi di Confcommercio. “Al di là del contributo fornito dagli energetici regolamentati al rallentamento registrato nell’ultimo mese, tale andamento è sintomo dell’incertezza che caratterizza l’attuale quadro congiunturale e del perdurare di un’evoluzione debole della domanda per consumi. L’inflazione di fondo continua, infatti, ad essere ancorata a valori molto bassi, segnalando l’assenza di tensioni all’interno del sistema”.

A fare i conti in tasca agli italiani sono i consumatori. L’inflazione di aprile, per una coppia con due figli, “significa avere una maggior spesa annua complessiva di 195 euro, ma 165 di questi se ne vanno per la sola spesa di tutti i giorni”, stima Unc. Mentre, per la coppia con un figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, “la stangata è di 180 euro su base annua, ma 107 sono destinati al carrello della spesa”.

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