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Lunedì la risposta del Governo alla Ue. Moscovici frena polemica

La “palla” è nel campo italiano, secondo il Commissario Ue Moscovici. Nel dialogo tra Italia e Europa, infatti, la prossima tappa è fissata per lunedì prossimo, quando l’Italia risponderà alla lettera di richiamo dell’Ue sulla manovra, come confermato da fonti di palazzo Chigi, secondo le quali la volontà del governo italiano è quello di un “dialogo costruttivo” con la commissione Ue. Allo stesso tempo, non emergerebbe la volontà di isolare l’Italia da parte dei partner Ue. Martedì, poi, la stessa “palla” passerà nelle mani della Commissione europea, che esaminerà il parere sulla manovra dell’Italia e degli altri Paesi dell’Eurozona secondo quanto stabilito dalle norme europee.

Come Palazzo Chigi, anche Moscovici ritiene il dialogo “fondamentale”. E’ lo stesso commissario europeo a metterlo in chiaro al termine della sua visita in Italia, durante la quale ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, il Ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco: “La decisione della Commissione sarà basata sull’interesse generale, la missione della commissione Ue è assicurare prosperità economica” a tutti gli Stati “e restiamo fedeli a questa missione”. Da parte della Commissione europea “nessuna decisione è stata presa, la risposta del ministro Tria sarà molto importante”. Sarà decisivo, secondo il Commissario Ue agli affari economici, “l’impegno del ministro dell’Economia per rilanciare la crescita ed abbassare il debito”.

Rispondendo a chi chiede se ci sia un timore di ‘rischio contagio’ visto anche l’andamento dello spread, Moscovici ha detto che “noi non vogliamo avere nessun tipo di scontro, non ci interessano escalation di eventi. Grazie al dialogo costruttivo gli operatori economici saranno rassicurati, è con il dialogo continuo che la situazione economica migliorerà”. “Tutti gli interlocutori” nella due giorni a Roma “auspicano che l’Italia rimanga fermamente al centro dell’Europa, che i disaccordi che abbiamo sul bilancio devono essere discussi nell’ambito delle regole europee”. Si tratta “di un messaggio politico forte e positivo, anche per tutti i ministri delle finanze” degli altri Paesi Ue, ha detto Moscovici, che si è detto disponibile a un possibile incontro con i Vicepremier Di Maio e Salvini.

“La crisi economica ha fatto sprofondare questo meraviglioso paese in un periodo buio, dal quale non è ancora completamente uscito. Infatti, se l’economia italiana sta andando meglio, è anche segnata da un’esplosione di disuguaglianze tra regioni, tra categorie sociali, tra generazioni”, ha detto Moscovici. “L’Italia continua a vedere il divario tra ricchi e poveri allargarsi e ottiene il triste record della prima posizione europea per il numero di poveri con oltre 10 milioni di persone che hanno difficoltà a far fronte a spese impreviste, avere una casa e curarsi”. Durante il suo intervento all’Aspen Institute, Moscovici ha concluso che “in breve, la crescita è tornata ma non tutti ne hanno raccolto i frutti”. Per Moscovici “è quindi imperativo rompere con la spirale delle disuguaglianze e affrontare il più rapidamente possibile queste crescenti differenze all’interno e tra i paesi. La zona euro può sopravvivere solo se la prosperità è condivisa e tutti si sentono sostenuti dal dinamismo dell’euro”.

È essenziale, per il Commissario Ue, “mettere in atto strumenti per rafforzare la zona euro”, traendo “insegnamenti dalla nostra esperienza della crisi, sia in termini di funzionamento della democrazia delle nostre istituzioni che in termini di rilevanza delle regole”. Moscovici ha identificato “tre progetti prioritari”. Innanzi tutto, ha spiegato, “l’Unione bancaria manca ancora del suo terzo pilastro: un sistema europeo di garanzia dei depositi bancari”. E’ quindi “imperativo concludere questo lavoro per spezzare il circolo vizioso tra crisi bancaria e debito sovrano. Entro dicembre, dovremo concordare una road map per i negoziati politici su questo tema”. Il secondo cantiere su cui lavorare è “iniettare più democrazia nel funzionamento del meccanismo europeo di stabilità” con la “creazione di un ministro delle finanze europeo”. Infine “dobbiamo rilanciare la convergenza nell’eurozona con un bilancio dell’area dell’euro”.

L’esame del parere sulla manovra avverrà in base a quanto stabilito dalle disposizione per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio (Dpb) e per la correzione dei disavanzi eccessivi introdotte dall’articolo 7 del regolamento Ue 473 del 2013. Il testo dell’articolo in questione prevede che la Commissione adotti la sua posizione sul Dpb il prima possibile, e comunque entro il 30 novembre. In deroga a questa disposizione, secondo quanto recita la norma, “nei casi eccezionali in cui, previa consultazione dello Stato membro interessato entro una settimana dalla presentazione del progetto di documento programmatico di bilancio, la Commissione riscontri un’inosservanza particolarmente grave degli obblighi di politica finanziaria definiti nel Patto di stabilità e crescita, essa adotta il proprio parere entro due settimane dalla trasmissione del progetto di documento programmatico di bilancio”. “Nel parere – si legge ancora nel testo della norma – la Commissione chiede che sia presentato un progetto riveduto di documento programmatico quanto prima e comunque entro tre settimane dalla data del suo parere. La richiesta della Commissione dev’essere motivata e resa pubblica”.

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