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Tim: azienda debole in Piazza Affari dopo taglio rating

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Tim viaggia fiacca in Piazza Affari (-0,34% a 0,53 euro). Dopo aver perso l’investment grade di Fitch, che nella tarda serata di venerdì ha tagliato il merito di credito del gruppo di tlc a livello ‘junk’ (spazzatura), portandolo da ‘BBB-‘ a ‘BB+’ con outlook stabile, i titoli in Borsa ne risentono.

Il taglio del rating, si legge nella nota dell’agenzia, è stato determinato dalla “rottura” dei requisiti finanziari per mantenere un rating ‘BBB-‘, dovuta “principalmente” ai costi per le frequenze, a una generazione di cassa libera (Fcf) inferiore alle previsioni e ai fondi dalle operazioni (FFO) nel 2018 del 10% sotto le attese. “Le pressioni competitive sull’Ebitda, i costi della ristrutturazione in corso e i requisiti di un capitale circolante negativo limiteranno probabilmente la capacità di riduzione organica del debito nei prossimi due o tre anni”. In particolare Fitch ha accertato il superamento del livello necessario per mantenere un investment grade nel rapporto tra i fondi dalle operazioni (FFO) e l’indebitamento netto rettificato (adjusted net leverage).

A fine anno il rapporto era pari a 4,7 volte mentre Fitch ha abbassato da 4,2 a 4 volte il rapporto necessario per recuperare la ‘tripla B’. “Il nuovo livello incorpora un approccio più cauto ai cambiamenti della struttura di mercato risultanti da una prolungata più forte competizione nei servizi mobile e nel potenziale impatto competitivo nell’accesso ‘wholesale’ in Italia”.

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