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Startup in fuga dall’Italia

Le startup in Italia hanno appena superato la soglia delle 10mila unità registrate al Registro delle Imprese, e l’anno che si è chiuso ha segnato il record degli investimenti di Venture Capital su aziende Italiane (che sono basate in Italia o che sono fondate da italiani pur avendo business all’estero). Secondo ScaleIt, il totale degli investimenti si è attestato sui 603 mln, in crescita del 157% rispetto ai 235 dell’anno precedente, con un aumento considerevole del peso dei singoli deal (il numero delle operazioni, infatti, è diminuito).

Un ecosistema che sta crescendo e si sta consolidando: il Fondo Nazionale per l’Innovazione di un miliardo di euro che il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha lanciato sembra rappresentare un impegno anche da parte delle istituzioni italiane, ma il ‘peso’ che hanno gli investimenti e il business proveniente dall’estero è ancora consistente. In altre parole, per una startup, oggi, è fondamentale guardare oltre confine per trovare sia investimenti sia mercati fertili dove poter crescere. Da Motork a Artemest, da Buzzoole a Erydel, da BeMyEye a Euklid a Arduino, sul numero di aprile di Fortune Italia un resoconto sulle storie italiane di startup fortemente connesse al mercato internazionale.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile.

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