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Ibm ha comprato Red Hat per 34 mld. E punta sul “cloud ibrido”

Ginni Rometty Ibm

Di Alan Murray – La Ibm ha annunciato di aver chiuso l’acquisizione da 34 mld di Red Hat, annunciata lo scorso ottobre. Il costoso accordo, che è valso un premio di oltre il 60% ai proprietari di Red Hat, rappresenta la scommessa fatta dall’amministratrice delegata di IBM Ginni Rometty sulla trasformazione di una società tecnologica fondata 108 anni fa.

In un’intervista Rometty ha detto che alcuni analisti tecnologici hanno ipotizzato che il passaggio al cloud porterebbe a uno scenario con un unico vincitore, in cui una piattaforma gigantesca, Amazon Web Services, si occupa di tutto il business. Ma crede che la combinazione IBM-Red Hat sarà quella maggiormente in grado di servire le grandi aziende che hanno ancora sistemi tradizionali e che finiranno inevitabilmente per utilizzare più sistemi cloud, combinati con sistemi on-premise.

“Serve un cloud ibrido. Non puoi ricostruire tutto”, ha detto. Le grandi aziende stanno sempre più riconoscendo che “il cloud ibrido non è una destinazione temporanea, è la sola destinazione”.

Per Red Hat, il collegamento con IBM consente di raggiungere più aziende e di approfonirne il rapporto.

“Se guardiamo alla nostra crescita dei ricavi, ha accelerato da quando è stata annunciata l’acquisizione”, ha dichiarato il Ceo di Red Hat, Jim Whitehurst. “Osserviamo già la fiducia dei nostri clienti nella decisione che abbiamo preso”.

Rometty crede che la potenza combinata di IBM e Red Hat darà forza a ciò che lei considera la vera rivoluzione: grandi aziende che guidano il cambiamento tecnologico nei loro rispettivi settori, difendendosi dalle grandi aziende tech.

Whitehurst diventerà parte del management IBM. Rometty si è impegnata a consentire a Red Hat di lavorare in modo indipendente.

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