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Nuova Champions League, sempre più ricca

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Ricca, ricchissima. Un generatore automatico di denaro, l’ossigeno per le casse dei club, soprattutto dei top club che si trovano a fare i conti con le disposizioni del Fair Play Finanziario. Tra una manciata di ore parte la nuova edizione di Champions League. Il sogno per alcuni club, come la Juventus, due finali nell’ultimo quinquennio, quasi un’ossessione, è cogliere l’eredità del Liverpool di Jurgen Klopp, che inizia la sua corsa al bis dalla trasferta al San Paolo di Napoli. Dunque, il Liverpool campione in carica, il Manchester City di Pep Guardiola, il Barcellona di Leo Messi, Cristiano Ronaldo e i bianconeri, l’eterna promessa Paris Saint Germain con il deluso Neymar, forse il Bayern Monaco: ecco il pacchetto delle favorite.

Per vincerla, per arrivarci vicino, campagne acquisti milionarie, a volte spese pazze. Perché conta vincere, certo, ma di pari passo anche incassare. Quasi due miliardi la torta complessiva della Champions (1,95 mld), il qradruplo dell’Europa League (510 milioni), che pure ha visto crescere il montepremi nelle ultime stagioni. Per le big d’Europa che si sono attrezzate per portare nella vetrinetta di casa la Coppa il registratore di cassa ha iniziato a lavorare prima dei calciatori: il primo assegno arriva dal bonus che spetta alle partecipanti, circa 15,2 milioni di euro. Poi ci sono gli incassi legati ai risultati, 2,7 milioni di euro per ogni successo, 900 mila euro per un pareggio. Il passaggio agli ottavi di finale della competizione portano in dote altri 9,5 mln di euro, che diventano 10,5 mln per l’approdo tra le prime otto della Coppa. Sono 12 i milioni per una semifinalista, 15 se si raggiunge la finale, che si giocherà in Turchia, allo stadio Ataturk di Istanbul il 20 maggio 2020, con incasso di oltre quattro milioni per la squadra che solleverà il trofeo. Insomma, sono oltre 80 milioni di euro per il filotto.

Ma non è finita qui, perché la Champions League è nel secondo anno del ranking storico, che tiene conto dei risultati raggiunti in Europa dalle squadre negli ultimi dieci anni, pesando maggiormente rispetto al market pool televisivo (292 mln di euro complessivi). Una torta da 585 milioni di euro, distribuita in base a dei coefficienti (con punti bonus per la vittoria in Champions League o Coppa dei Campioni, Europa League/Coppa Uefa e Coppa delle Coppe) che sorride al Real Madrid (oltre 35 mln), davanti alle altre grandi come Barcellona (34,3 mln), poi Bayern Monaco (33,2) e Atletico Madrid (32,3), con la Juve che si piazza al sesto posto nella top ten, con quasi 30 mln. Tra le italiane, gettone robusto anche per Inter e Napoli, tra i 16 e 15 mln, mentre l’Atalanta ne incassa quasi 3,5 mln. Senza contare il pacchetto di contanti previsto dall’Uefa, che destina il 93,5 % dei ricavi commerciali (3,25 mld di euro) ai club. Insomma, bel gioco, gol e soprattutto una pioggia di soldi.

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