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Tre scenari per il futuro del fintech europeo

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Gilead

Partnership strategiche per creare valore aggiunto nella scelta della fintech company a cui affidarsi, prodotti sartoriali per Pmi e liberi professionisti, e maggior possibilità di investire in prodotti finanziari più complessi grazie all’aiuto dei bot. Questo il futuro del fintech secondo Alvise Perissinotto, managing director di financeAds International, che ha delineato tre possibili scenari in cui ci imbatteremo nei prossimi anni.

Tra i vantaggi principali delle challenger bank – cioè banche che mettono a disposizione i propri servizi unicamente attraverso app e smartphone – c’è la possibilità di svolgere operazioni gratuitamente tramite app. Ma per Perissinotto in futuro bisognerà andare oltre: il passo successivo è puntare a costruire partnership strategiche per offrire vantaggi esclusivi ai propri clienti, per lo più millennials, in modo da diventare l’unico riferimento per quegli utenti che ad oggi utilizzano la challenger bank solo come un’estensione dei conti correnti classici.

Inoltre, per ottenere vantaggio competitivo le challenger bank dovranno allargare la propria offerta con prodotti destinati non solo al B2C ma ad altre nicchie di mercato come per esempio Pmi e freelance. “Già le challenger bank hanno iniziato a lavorare per creare prodotti finanziari che sposino perfettamente le necessità dei liberi professionisti e dei piccoli e medi imprenditori. Solo in Italia, stiamo parlando di un indotto di almeno 6milioni partite IVA nel 2020, che vanno servite con prodotti adeguati, facili, utili e snelli per un pubblico che non ha né tempo né le strutture adatte per tematiche che come la fatturazione, i pagamenti, ed in generale la gestione di tutta la parte contabile e finanziaria della proprio attività” spiega Perissinotto, forte della sua esperienza maturata nel lavorare con i player più grandi del mercato fintech.

Infine, affinché tutti i correntisti – anche i meno esperti – possano investire i loro risparmi, le challenger bank dovranno mettere a disposizione strumenti che facilitino l’utilizzo di questi servizi. Un ruolo chiave in questo processo lo giocherà la tecnologia avanzata. E in particolare i robot advisor, una nuova generazione di consulenti finanziari ‘digitali’, algoritmi che con una buona quantità di informazioni sul patrimonio, sulla propensione al rischio e sulle aspettative delle singole persone, riescono ad offrire un programma d’investimenti automatizzato e a basso costo. “Già oggi, ma sempre di più’ in futuro, vedremo una crescita esponenziale di queste fintech che offrono, a persone meno esperte, la possibilità di poter investire i loro risparmi in prodotti più complessi come gli ETF ma dandone con un accesso più semplificato ed automatizzato”, conclude Perissinotto.

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