Non è mai corretto ragionare di risultati elettorali regionali in una proiezione nazionale. Ma il voto in Emilia Romagna, per il significato che ha assunto in questo momento contingente, ha delle innegabili ripercussioni per il futuro. Visto il risultato, più che per quello che poteva essere e non è stato.
La vittoria di Stefano Bonaccini lascia ‘contendibile’ lo scenario politico italiano. Una sconfitta avrebbe segnato un cambio di paradigma difficilmente reversibile. Se avesse perso un candidato come il presidente uscente, in una Regione tradizionalmente schierata dalla sua parte e con indicatori economici sostanzialmente positivi rispetto alla sua gestione, lo schieramento che si muove intorno alla leadership di Matteo Salvini avrebbe affermato una supremazia definitiva. Una vittoria di Salvini (personale, così come personale è lo stop che hanno imposto le urne) avrebbe anche causato l’implosione contestuale dello schieramento alternativo. Con inevitabili conseguenze anche per la complicata esperienza del governo giallorosso. Che resta, comunque, condizionata da un equilibrio precario.
L’altro dato significativo riguarda l’affluenza, alimentata anche dall’’effetto sardine’. La mobilitazione ha inciso sicuramente sull’allargamento della platea che ha scelto di votare. E ha riportato in gioco una fetta di popolazione che presumibilmente sarebbe rimasta a casa senza il risveglio degli ultimi due mesi.
Il futuro di questa spinta è uno dei principali interrogativi di queste ore. Durerà? Che collocazione avrà? Avra’ una dimensione nazionale? Soprattutto, rappresenta una porzione di società che può cambiare l’inerzia nel rapporto tra mondo sovranista e mondo progressista?
Le categorie sono sempre approssimative ma il tema dei prossimi mesi è questo. Le distanze tra i due fronti restano importanti, come dimostra anche il successo netto di Jole Santelli, e del Centrodestra, in Calabria. Ma, in questo caso, la sconfitta del candidato di centrosinistra, l’imprenditore Pippo Callipo, era nelle attese. In un contesto diverso e con una storia recente difficile da riscattare di fronte all’elettorato.
L’argine dell’Emilia Romagna non è saltato. E c’è una partecipazione della società civile che andrà considerata. Queste sono le due notizie della notte elettorale.
