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Il risveglio dell’insurtech e il modello Axieme

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Le grandi compagnie di assicurazioni sono ancora ‘diffidenti’ rispetto al digitale. Le startup stanno portando una ventata di innovazione nel settore. Facendo ciò che gli altri non fanno: per esempio, rimborsare agli assicurati virtuosi una quota del prezzo della polizza. Come fa Axieme.

La versione completa di questo articolo, a firma di Carlotta Balena, è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo.

 

Se i banchieri ormai lo hanno compreso e sono passati all’attacco, i manager delle big assicurative ancora giocano in difesa. Il digitale ha cambiato le regole del gioco nel campo dei servizi finanziari e nel campionato, ora, sono entrate le startup.

Sono 12,7 milioni gli italiani che utilizzano servizi fintech e insurtech, e il numero delle startup in questi settori è cresciuto in modo esponenziale: se ne contano 326 nel nostro Paese, con una raccolta di finanziamenti per 654 mln di euro. Una media di 2,6 mln per azienda: le cifre non sono ancora impressionanti – ad eccezione di alcune mosche bianche: i 100 mln di Prima Assicurazioni e gli oltre 70 di MoneyFarm – ma la crescita è costante. Il settore in cui si opera di più è quello dei servizi bancari, che ha un’offerta di startup quasi doppia rispetto a quello dei servizi assicurativi. Un ambito, quest’ultimo, che secondo gli analisti ancora deve ‘scoppiare’ ma che cavalca un trend di crescita. “Le startup italiane stanno improntando il loro modello di business verso un’architettura ‘open’: ben il 73% ha avviato almeno una partnership con altri attori, che in metà dei casi non sono finanziari, e in particolare le più mature si mostrano molto attive nelle collaborazioni – commenta Filippo Renga, co-direttore dell’Osservatorio fintech & insurtech del Politecnico di Milano – Il principale asset nella partnership con le startup, secondo le aziende, è la possibilità di accedere a nuove tecnologie come Api, big data analytics e artificial intelligence”. Secondo il report dell’Osservatorio, realizzato in collaborazione con Nielsen Italia, i servizi relativi alle assicurazioni non sono tra quelli maggiormente scelti tra chi utilizza gli strumenti di fintech/insurtech.

 

La versione completa di questo articolo, a firma di Carlotta Balena, è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo.

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