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Evasione fiscale e usura, la Gdf e le due facce della crisi

bio-on guardia di finanza gdf

L’anniversario della Guardia di Finanza, 246 anni oggi, sono il momento giusto per portare in primo piano due facce diverse della crisi: l’evasione fiscale e l’usura. Risorse, tante, sottratte all’economia sana e il rischio che l’economia illegale possa inghiottire imprese e famiglie in una fase in cui le difficoltà le espongono ancora di più.

 

Da una parte ci sono i numeri, riferiti al 2019. Con un tesoretto recuperato di oltre un miliardo di euro che arriva dai beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva. Sono 6.841 i reati fiscali scoperti, 14.540 i responsabili denunciati, di cui 389 arrestati. Sono 1.627 i casi di evasione fiscale internazionale rilevati, riconducibili principalmente a stabili organizzazioni occulte, estero-vestizioni della residenza fiscale e illecita detenzione di capitali all’estero. Sono 9.020 gli evasori totali individuati.

 

Dall’altra ci sono le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato per l’occasione. “Le donne e gli uomini della Guardia di Finanza si stanno prodigando ora per scongiurare che le contingenti difficoltà di famiglie e imprese possano essere strumentalizzate dalla criminalità organizzata attraverso il riciclaggio e l’usura nonché per assicurare che gli aiuti economici non siano oggetto di tentativi di sviamento e di appropriazione indebita“.

 

Il rischio che la criminalità possa allungare i suoi tentacoli per sfruttare condizioni favorevoli al malaffare è piuttosto concreto. Ci sono tanti soldi pubblici in circolo e ce ne saranno sempre di più. Ma non bastano e non potranno bastare a salvare tante imprese. La criminalità organizzata punta a impossessarsi di sussidi e finanziamenti pubblici che inevitabilmente stanno arrivando senza la possibilità di troppi controlli preventivi. Mentre le imprese in difficoltà offrono un target ideale per l’usura e le infiltrazioni che servono a ripulirsi e riciclare denaro sporco.

 

La Guardia di Finanza continuerà a fare il suo lavoro. Ma la quota di economia illegale dipende anche, se non soprattutto, dalle condizioni dell’economia legale. Più efficaci saranno le decisioni della politica economica, meno spazio potrà esserci per il ‘nero’ e per i reati, fiscali e non.

 

Anche il capitolo evasione risente direttamente delle scelte di chi governa. La crisi del Coronavirus ha dimostrato che le tasse servono a finanziare servizi pubblici essenziali, a partire dal quelli sanitari. Ma ha anche messo in evidenza, ancora una volta, la necessità di una riforma fiscale equa ed efficace. Anche su questo fronte, posto che è difficile estirpare completamente l’evasione, è chiaro che una tassazione più semplice e più sostenibile resta il migliore incentivo alla fedeltà fiscale.

 

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