Unilever, Verizon, ora anche Coca Cola. Oltre 250 grandi aziende hanno sospeso gli investimenti pubblicitari su Facebook, Instagram, YouTube, Twitter e altri social media accusati di non fare abbastanza per combattere la presenza di contenuti d’odio e razzisti nelle proprie piattaforme, aderendo alla campagna Stop hate for profit.
La difesa di Facebook
La difesa di Facebook è affidata alle parole di un portavoce. “Investiamo miliardi di dollari ogni anno per mantenere la nostra comunità sicura e lavoriamo costantemente con esperti esterni per rivedere e aggiornare le nostre policy. Ci siamo sottoposti a una audit sui diritti civili e abbiamo bandito 250 organizzazioni della supremazia bianca da Facebook e Instagram. Gli investimenti che abbiamo fatto in Intelligenza Artificiale ci permettono di individuare quasi il 90% dei discorsi d’odio su cui interveniamo prima che gli utenti ce li segnalino, mentre un recente rapporto dell’Unione Europea ha rilevato che Facebook ha esaminato più segnalazioni di hate speech in 24 ore rispetto a Twitter e YouTube. Sappiamo di avere ancora molto lavoro da fare, e continueremo a collaborare con i gruppi per i diritti civili, il GARM e altri esperti per sviluppare ancora più strumenti, tecnologie e policy per continuare questa lotta”.
Il post di Zuckerberg
Facebook segnala il lungo post pubblicato qualche ora fa da Mark Zuckerberg relativo alle nuove politiche rispetto alle elezioni 2020 negli Stati Uniti:
https://www.facebook.com/zuck/posts/10112048980882521