Prendiamo in considerazione la società di trasporto passeggeri on demand Lyft, che fa parte delle molte aziende che sperimentano auto a guida autonoma. La scorsa settimana, la società ha dichiarato che avrebbe ripreso i test guidando i suoi veicoli autonomi su una pista di prova a Palo Alto, in California, dopo una pausa di tre mesi a causa della pandemia. Durante quei tre mesi, Lyft non ha lasciato il suo progetto di un’auto a guida autonoma in garage. Invece di guidare direttamente sull’asfalto, ha addestrato i suoi sistemi di apprendimento automatico su strade simulate, progettate per imitare il mondo reale.
Una simulazione tipica può richiedere a un veicolo autonomo di reagire correttamente a un attraversamento pedonale della strada (ovvero deve riconoscere l’individuo e quindi fermarsi). Nonostante lo scenario sia relativamente semplice, comporta numerose variabili che le auto potrebbero non prendere in considerazione, causando quindi una collisione. Ad esempio, i freni di un’auto a guida autonoma nella vita reale possono essere sottoposti a usura dopo un po’ di tempo, influenzando così il modo in cui l’auto si ferma, ha detto Qureshi. I simulatori di guida hanno difficoltà a tenere conto di una tale sfumatura, ma è un problema cruciale che può significare la differenza tra un’auto a guida autonoma che frena troppo (rovesciando il caffè dei passeggeri) o troppo poco (portando a una collisione). “A volte la simulazione non corrisponde al 100% a ciò che fanno le auto nella vita reale”, ha detto Qureshi.
“Quindi non posso sostenere che siamo molto più avanti di tutti gli altri”, ha detto Qureshi. “Ma negli ultimi tre anni abbiamo fatto notevoli progressi”. Tuttavia, non aspettatevi che Lyft o qualsiasi altra società mettano presto in servizio i loro taxi a guida autonoma: la tecnologia deve ancora essere ulteriormente sviluppata. Come dice Qureshi, “passerà molto tempo prima che i veicoli autonomi sostituiscano completamente i conducenti umani”.