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Coronavirus, governo spaccato verso il lockdown

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Non sono più due sensibilità diverse. All’interno del governo c’è ormai una vera e propria frattura. Da una parte chi, a partire dal ministro della Salute Roberto Speranza, spinge per ascoltare e accogliere in pieno le raccomandazioni del Comitato scientifico. Ovvero, il fronte pro lockdown totale, inclusa la chiusura delle scuole. La tesi che sostiene questa posizione è che si debba intervenire subito in maniera drastica per tentare di limitare i danni, e soprattutto la durata, della serrata per fronteggiare l’epidemia del Coronavirus.

 

I dati di oggi si legano alle parole utilizzate dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. “L’indice RT è arrivato ad 1,7. La situazione è grave si passa da scenario 3 a 4”. In Italia, “tutte le regioni sono significativamente superiori a rt 1 e il dato rt della maggior parte è oltre 1,7; anche se questo quadro epidemiologico è relativo ad un situazione precedente rispetto alle misure intraprese. Tuttavia lo scenario 4 è stato raggiunto in alcune regioni, la situazione è grave e si traduce in una estrema difficoltà di tracciamento”. Scenario 4 vuol dire lockdown totale. Per questo, se si vogliono prendere le indicazioni della comunità scientifica come punto di riferimento, non c’è alternativa allo schema di marzo e aprile scorsi.

 

Dall’altra parte, nel governo, c’è chi sostiene che il lockdown generalizzato vada evitato ad ogni costo. Salvando la scuola, almeno quella dell’infanzia e quella primaria, lasciando alle Regioni il compito di chiuderle laddove il contagio diventasse incontrollabile. Una posizione, questa, che si sposerebbe con l’ipotesi di lockdown mirati, locali. In questo fronte potrebbe alla fine convergere anche l’ala più lassista, la componente di Italia Viva, che con il leader Matteo Renzi ha già contestato anche le misure del semi-lockdown deciso la scorsa settimana.

 

In questo quadro, il vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza che andrà in scena stasera dovrà cercare di comporre una frattura che al momento appare netta.

 

Le conseguenze di uno stop generalizzato sul piano economico sarebbero devastanti. Ma, a questo punto, c’è da chiedersi anche quanto una situazione prolungata di semi-lockdown come quello che stiamo vivendo sia effettivamente in grado di ottenere il risultato di fermare la corsa dei contagi. Anche questo regime ha ricadute consistenti e il fattore tempo, inteso come durata, va considerato.

 

I dati sul pil del terzo trimestre, con un rimbalzo inatteso del 16,1%, dicono che l’economia può ripartire anche dopo una caduta vertiginosa. Ma ora la ripresa si allontana e nessuno può prevedere quando si possa ipotizzare il ritorno a condizioni ‘normali’. E il problema diventa capire se il lockdown totale possa accorciare i tempi.

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